L'analisi della Postmodernità nell'opera di Zygmunt Bauman
Zygmunt Bauman è uno dei più importanti sociologi della contemporaneità, e la sua analisi della postmodernità, ovvero del periodo storico nel quale tutti noi viviamo, è una delle più complete ed analitiche del panorama contemporaneo.
La mia tesi di laurea magistrale intitolata "La postmodernità nell'opera di Zygmunt Bauman" ha l'intento di mettere in luce le principali questioni analizzate da Bauman nella sua variegata produzione editoriale, cercando di offrire delle nuove chiavi di lettura del presente in cui viviamo.
E' rilevante il mutamento della concezione dell’identità all’interno della postmodernità, la quale da condizione definitiva e raggiunta dopo una serie di scelte, diviene mutevole e pronta ad essere dismessa quando si profilino delle opportunità migliori, fornite pure dal mercato dei consumi. Anche le relazioni interpersonali quindi mutano, diventando passibili di interruzione e scioglimento con facilità.
Un aspetto della società che influenza l’intero mondo postmoderno è quello del consumo, e ciò è testimoniato dal fatto che il passaggio dalla modernità alla postmodernità è stato interpretato, tra le altre spiegazioni, come il passaggio da una società di produttori ad una società di consumatori. Ecco, così, che i consumatori postmoderni vengono in varie opere definiti da Bauman come “collezionisti di esperienze”.
Ho ritenuto utile, poi, analizzare alcune figure proposte da Bauman, ovverosia il pellegrino per quanto riguarda la modernità, ed il flaneur, il vagabondo, il turista ed il giocatore per quanto riguarda la postmodernità. Trattando le figure riguardanti la postmodernità, sopratutto, sono emerse le conseguenze di alcuni comportamenti sugli atteggiamenti morali e politici degli individui, conseguenze che si concretizzano in una assenza di responsabilità nei confronti dell’Altro.
Un altro degli atteggiamenti più rilevanti per la comprensione della postmodernità è quello che viene attuato nei confronti dello straniero. Tale atteggiamento è profondamente ambivalente: essendo la postmodernità un’epoca in cui le differenze sono considerate positivamente e come portatrici di arricchimento culturale, lo straniero è sia desiderato per le innovazioni che può fornire, sia temuto ed isolato per i possibili pericoli di cui è portatore per la sicurezza individuale. In quest’ultimo caso, come afferma Bauman, lo straniero è “ante portas”, ossia isolato nei nuovi ghetti che caratterizzano le città postmoderne. Esso, proprio per questa ambivalenza, diviene così un “Giano bifronte”.
Da tale analisi risulta anche la descrizione delle città postmoderne, caratterizzate da una ricerca continua di un senso di comunità, e da una sorveglianza con ogni mezzo per la protezione personale.
Un’altra caratteristica riguardante gli individui postmoderni è il loro distacco dalla politica, considerato spesso in maniera negativa. Tale distacco è spiegato da Bauman con il fatto che, mentre il potere è sempre più globale ed extraterritoriale, la politica rimane ancorata a livello locale e spesso non riesce a risolvere le problematiche riguardanti il nuovo mondo postmoderno. Emerge, così, un questione aperta proposta da Bauman, ovverosia una riprogettazione ed un ripopolamento dell’agorà, cioè di quegli spazi pubblici/privati in cui si possano prendere decisioni influenti sulla collettività.
Nella società postmoderna è onnipresente l’incertezza causata da vari aspetti, tra cui le condizioni precarie di vita e di lavoro e le nuove pragmatiche delle relazioni interpersonali. Tale incertezza si riflette anche nelle concezione del corpo, contemporaneamente recettore di sensazioni e da tenere sotto controllo contro possibili minacce. Dalla problematica del corpo emerge un’altra questione aperta, ossia le nuove frontiere dell’ingegneria genetica e le loro conseguenze nel futuro.
La postmodernità, inoltre, comporta un diverso atteggiamento verso il sacro e la trascendenza. Infatti, l’immortalità viene decostruita attraverso una serie di esperienze a cui tutti possono accedere, come la notorietà momentanea, l’appartenenza a comunità transitorie che possano fornire sicurezza o gli eventi culturali effimeri. Questa è la prima epoca a privilegiare l’effimero piuttosto che il duraturo, e le conseguenze di tale processo si potranno verificare solo in futuro.
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Informazioni tesi
Autore: | Damiano Formaggio |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Italo Sciuto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 138 |
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