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Gli aiuti di Stato illegali nel Diritto comunitario

Nel presente lavoro viene analizzata la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, tenendo presente l’evoluzione giurisprudenziale che ha caratterizzato la materia in questione.
Il lavoro si articola in quattro capitoli: nel primo capitolo si sottolinea la rilevanza del regime degli aiuti di Stato nel diritto comunitario, al fine di stabilire l’equilibrio tra l’intervento pubblico nell’economia e il controllo esterno di tale intervento. Vengono quindi analizzati gli interessi coinvolti nella disciplina degli aiuti di Stato.
Nel secondo capitolo si analizzano la definizione e il concetto di aiuto di Stato e le caratteristiche che questo deve possedere, ex articolo 87 del Trattato Ce, per poter essere autorizzato dalla Commissione europea. L’individuazione del relativo concetto è di origine giurisprudenziale e dottrinale. Si tratta di una nozione ampia atta a comprendere ogni vantaggio economicamente apprezzabile attribuito ad un’impresa attraverso un intervento pubblico, indipendentemente dalla forma tecnica o giuridica attraverso cui tale intervento è effettuato.
Nel terzo capitolo si esaminano gli aspetti procedurali relativi al controllo sugli aiuti di Stato, alla luce del regolamento n. 659/99 CE recante modalità di applicazione dell’articolo 88 del Trattato CE. L’obiettivo è di porre in evidenza gli aspetti salienti del meccanismo di controllo sugli aiuti di Stato attraverso una disamina dell'art. 88 del Trattato CE e del relativo Regolamento in relazione all'interpretazione che di tali norme e prassi applicativa hanno fornito la Commissione, non tralasciando il fondamentale ruolo svolto dalla giurisprudenza comunitaria nell'espletamento della propria attività di esegesi del diritto.
Nel quarto capitolo si affronta la questione degli aiuti illegali e si esaminano gli aspetti procedurali relativi al loro recupero. Si sottolinea la rilevanza del lavoro svolto dalla Commissione al fine di garantire che sia ripristinata la situazione esistente prima che la concessione degli aiuti falsasse la concorrenza ed incidesse sugli scambi. Il capitolo si conclude illustrando alcune misure adottate dagli Stati comunitari per fronteggiare l’attuale crisi finanziaria ed economica

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7 CAPITOLO I. GLI OBIETTIVI DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA E GLI AIUTI DI STATO. 1. La disciplina comunitaria degli aiuti di Stato. ‹‹Lo sviluppo del dibattito giurisprudenziale in materia di aiuti di stato è stato caratterizzato sin dai primi anni dell’entrata in vigore del Trattato istitutivo della CE da una delicata opera di bilanciamento tra due forze difficilmente conciliabili: da un lato l’intervento dello stato nell’economia e dall’altro la tutela della concorrenza e degli equilibri del mercato comune ›› 1 . Nel sistema comunitario il regime degli aiuti assume rilevanza per stabilire l’equilibrio tra l’intervento pubblico nell’economia e il controllo esterno di tale intervento. La disciplina degli aiuti e il divieto generale degli stessi rispondono alla concezione generale che anima i Trattati comunitari, una concezione liberista in cui il principio dominante rimane quello della non discriminazione. Per la Comunità la concorrenza va difesa non soltanto dal basso, impedendo alle imprese che operano nel mercato di falsarla ma anche dall’alto, disciplinando gli interventi degli stati che possono incidere negativamente sul mercato concorrenziale. ‹‹Il principio sancito dall’art. 3 lett. g) TCE 2 riguarda non solo le imprese, ma può riguardare anche gli Stati membri ›› 3 L’azione della Comunità volta ad attuare un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato comune non sarebbe efficace se venisse perseguita esclusivamente mediante divieti ai comportamenti anticoncorrenziali delle imprese. 1 G. Strozzi, Diritto dell’Unione Europea, Torino 2000, p. 312. 2 Un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato interno. 3 G. Strozzi, Diritto dell’Unione Europea, Torino 2000, p. 311.

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Antonaglia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2008-09
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Francesco Bestagno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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