La Formazione nel Libro Bianco di Maurizio Sacconi
Educazione al cambiamento e formazione continua rappresentano il perno intorno a cui ruota la società del futuro. La valorizzazione di questi concetti devono accompagnare un progetto di vita, la scommessa da vincere negli anni futuri. Nella nostra società c’è sempre la spinta da parte di vari sistemi come la chiesa, le organizzazioni finanziare, istituzionali, sindacali, politiche ad indicare una direzione precostituita.
Non considero ciò detto educazione, perché essa dovrebbe lasciare spazio all’autodeterminazione solo cosi si potrà assistere ad un autentico cambiamento delle persone. Questo avviene nel corso degli anni tramite formazione ed esperienza di vita, riflettendo su ciò che è importante per ognuno di noi, per la collettività, per il futuro. L’educazione mette le persone di fronte alle proprie responsabilità, perché la conoscenza permette di scegliere, di discernere i contorni dell’esistenza, per valorizzare pensieri, azioni, affetti.
Occorrerebbe una presa di coscienza da parte di tutti per riportare al centro una discussione politica ed etica sulla libertà e dignità dell’uomo, dandogli strumenti adatti a confrontarsi con la realtà che lo circonda. Far passare il messaggio che la vita appartenga unicamente all’oggi e all’appagamento momentaneo dei propri istinti e bisogni perché del domani non c’è certezza, significa annullare la possibilità del coraggio di considerare il futuro come il vero progetto da costruire individualmente e collettivamente per un mondo e una vita nuova.
Osservando drasticamente il mercato del lavoro che chiede livelli sempre più alti di formazione, svilendo allo stesso tempo la domanda con la riduzione di posti, osserviamo un indottrinamento che impedisce una formazione degna di questo nome sia a livello scientifico che umanistico.
La scommessa è comprendere gli errori finora fatti e risolverli impegnandosi a risarcire moralmente giovani e meno giovani, donne, uomini, incrementando nel tempo e nei modi giusti una riforma drastica dell’educazione, liberandola da fronzoli e disorientamenti per condurla su un campo praticabile da chiunque.
Una formazione libera, veritiera, progressiva, continua che porti ad un’Europa vivibile, onesta, reale, completa.
Una scommessa che può essere vinta con un atteggiamento giusto per un futuro sereno, dignitoso che valga la pena d’essere vissuto anche e soprattutto per i nostri figli.
Siamo in ritardo nei confronti dell’Europa nella creazione di alti profili professionali; 1,7 in Francia, 1,51 in Germania, 1,08 in Italia.
Formazione e lavoro costituiscono le fondamenta su cui costruire, in quest’era di cambiamento, l’edificio di una civiltà nuova. Le vecchie basi fondanti perdono consistenza e autorevolezza, la scuola appare inadeguata alle esigenze dei giovani, il lavoro inteso come traguardo finale e materialmente appagante, ora è un susseguirsi di tappe intermedie. Sacconi giustamente sposta il punto d’arrivo in avanti, intendendo prospettare un connubio tra etica e pragmatismo per consentire una più consolidata visione d’assieme, dove si riesca a cogliere i punti salienti della trasformazione in atto. Formazione al lavoro intesa non solo come capacità pratica e conoscenza di metodologie, ma come strumento a migliorarsi eticamente, per promuovere una più capace figura di cittadino, in grado di indirizzare il proprio vissuto individuale in un contesto collettivo, aumentandone le positività. Per raggiungere quest’obiettivo occorre programmare e costruire una dinamica appropriata cui le persone possono attingere per sviluppare al meglio l’inserimento nel mondo lavorativo. Anche qui Sacconi recepisce prospettivamente il problema, trovandone soluzione nella formazione continua in questo le innovazioni ed i cambiamenti a livello tecnologico e di struttura sociale, avvengono in continuazione ed in lassi di tempo sempre più ristretti. È la conoscenza che rende l’uomo libero e in un paese democratico è doppiamente avvilente non dare gli strumenti adatti al raggiungimento di questo scopo. Il proposito del Ministero, penso sia tra gli altri, proprio riuscire a far emergere l’importanza prioritaria di tale diritto. Ogni uomo deve avere la possibilità di accedere alla formazione per ottenere l’attitudine ad esprimere se stesso nella società, con un impegno serio e civile.
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Informazioni tesi
Autore: | Anna Fraioli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Cassino |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Formatore nelle Organizzazioni delle Società Complesse |
Relatore: | Giuseppe Refrigeri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 86 |
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