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La musica di Ennio Morricone nel cinema di Elio Petri: intertestualità in 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto'

Il ruolo che la musica riveste all'interno del film è di fondamentale importanza. La musica non è solo un naturale elemento aggiuntivo alle immagini, ci si potrebbe avvicinare parlando di completamento del visivo. Il suo essere un linguaggio dal forte potere comunicativo conferisce all'audiovisivo un potere ben al di sopra della nostra razionale percezione. La musica possiede qualità psicagogiche, di questo ne erano già al corrente i Greci, e la capacità di agire ad un livello pre-consapevole.
La sinergia tra musica e immagini risulta un perfetto connubio, anche se non è facile definire i termini di tale rapporto, l'audiovisivo possiede un immenso potere comunicativo poiché veicolato dal linguaggio principe: quello delle emozioni.
Sinestesia e suggestione guidano l'audiovisione.
La musica per il cinema è un importante reperto storico e culturale del XX secolo. Ennio Morricone ed Elio Petri sono due personalità che rappresentano il Novecento. Morricone ha segnato/insegnato la musica per il cinema.
Nel film 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' la musica trova un'applicazione piuttosto inusuale ma perfettamente inserita nell'articolata architettura del film. Elio Petri è stato semplicisticamente archiviato come regista del genere politico e solo recentemente sta trovando un più ampio approfondimento che trascende tale etichetta. Il suo cinema è intriso del clima storico e sociale degli anni settanta, sì, ma penetra ben al di sotto del livello di pura registrazione o di mera propaganda, Petri non ricerca l'immediato consenso nè tantomeno notorietà; tutti i suoi film parlano di lui ed ognuno è diverso dall'altro.
Cineasta appassionato di politica tanto quanto di cinema, Petri riceve continui stimoli dall'arte, dalla musica jazz, dal teatro e dalla letteratura soprattutto dai libri gialli, non ultimo dalla psicologia. In una parola la sua attenzione è primariamente rivolta all'uomo: alle manifestazioni, insoddisfazioni e paure umane.
Petri e Morricone trovano una singolare intesa umana e professionale che si racconta in una più che decennale collaborazione interrotta dalla prematura morte del regista.
'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto' è del 1970, l'anno successivo vince un Oscar come miglior film straniero: il titolo e la musica riecheggiano ben più del nome del regista, Elio Petri. Film perfettamente calato nella realtà del tempo e di inquantificabile coraggio, sono in molti a sostenerlo; all'uscita venne denunciato dalla polizia al sostituto procuratore della Repubblica, il quale però decise di non impedirne la distribuzione in un periodo già alquanto delicato.
La musica all'interno del film svolge un importante ruolo, anzi più di uno: veicola le emozioni del protagonista, ci mette empaticamente in contatto con l'omicida, ce lo descrive oggettivamente e psicologicamente attraverso il linguaggio delle emozioni.
La musica si sostituisce alla parola e si lega alle immagini in maniera indissolubile coadiuvandone il senso: le modalità attraverso cui ciò si realizza sono al centro della mia analisi svolta sulla partitura musicale e sull'audiovisivo.
Il potere della musica nel film è evidente fin dalla prima scena. Così come 'il potere' che si confonde con il dominio e che degenera e logora si rivela, anche per mezzo della musica, protagonista del racconto; entrambi al contempo svolgono un ruolo unificante nella narrazione e strutturano il film, da sottolineare che questo è uno di quei pochi casi in cui la musica è stata composta prima del montaggio delle immagini.
L'ambiguità e la personalità del tema musicale riescono a suggerire il pensiero del regista anche nel finale del film... particolarmente suscettibile di censura.

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4 Introduzione Lo spettacolo cinematografico è sempre stato sonoro: la musica era presente nella sala di proiezione ancor prima dell‟introduzione del sistema di sincronizzazione audiovisivo. La musica era stata una componente aggiuntiva nella fase proto cinematografica: solitamente riprodotta da strumenti meccanici o elettro-meccanici. Con l‟affermazione del fenomeno cinema, quale evento pubblico, l‟intervento della musica in sala, eseguita dal vivo, diventa di fondamentale apporto nello spettacolo. La presenza musicale, all‟interno delle sale del Cinematografo, viene avvertita come una naturale esigenza, una necessità che diviene presto consuetudine. Sempre più consistente si è fatta la presenza della musica nel film e negli audiovisivi; ciò nonostante la musica è spesso vista come una componente aggiuntiva e non una componente integrante dell‟azione filmica, o meglio, come una proprietà dell‟immagine. La difficoltà dell‟incontro tra musica e immagine è una costante di questo connubio. La prassi produttiva ha visto sempre il compositore lavorare in posizione subordinata. Questi spesso interviene a montaggio avvenuto per comporre una musica o per scegliere brani di repertorio visionando la pellicola anche in fase successiva alla registrazione dei dialoghi e degli effetti. Sergio Miceli ed anche Ennio Morricone sostengono che per ottenere un efficace commento audiovisivo il compositore dovrebbe essere interpellato quanto prima possibile, meglio se in fase di concepimento dell‟audiovisivo, poiché solo considerando la musica parte integrante dell‟intero progetto si potranno raggiungere i più alti risultati. La musica funzionale è inficiata da una concezione tipica dell‟epoca borghese che la vede come sottocategoria e in uno stato di inferiorità. E‟ vero che essa non svolge il ruolo di protagonista -il cinema è prima di tutto immagine- ma bisognerebbe pensare in divenire: a quello che la musica cinematografica rappresenterà in un futuro non troppo lontano; S. Miceli ed E. Morricone

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Parole chiave

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anni settanta
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colonna sonora
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elio petri
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