La Bandiera Blu, strumento di gestione del territorio per la valorizzazione di destinazioni turistiche verso un turismo sostenibile
Questa ricerca muove dall’interesse verso il fenomeno della crescente adesione dei comuni rivieraschi del nostro Paese al programma internazionale Bandiera Blu. Una certificazione non è efficace finché non è ampiamente condivisa e riconosciuta. L’attenzione rivolta dai media all’assegnazione dei riconoscimenti, all’inizio di ogni stagione balneare, è sintomatica dell’affermazione nel nostro paese di questo eco-label e della sua identificazione, in maniera più o meno condivisa, come sinonimo di qualità delle spiagge. Per le destinazioni turistiche che se ne fregiano costituisce, dunque, un potente strumento di immagine.
Si vuole verificare se la corsa delle amministrazioni rivierasche ad essere insignite della Bandiera Blu si traduce effettivamente in un approccio di gestione del territorio più attento e rispettoso nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future.
Bandiera Blu è un programma di certificazione della qualità ambientale delle località di riviera (marine e lacustri), volontario, gratuito, a validità annuale, condotto dall’organizzazione non-governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE) con la partnership del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e un Protocollo d’Intesa con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), di cui è anche membro affiliato. Obiettivo principale del programma è quello di promuovere nei comuni rivieraschi una conduzione sostenibile del territorio.
I criteri da rispettare vengono aggiornati periodicamente in modo tale da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio verso una più attenta salvaguardia dell’ambiente .
La tesi da dimostrare è che l’adesione al programma e quindi il rispetto dei criteri imposti dalla FEE, stimolano i comuni a fare o anticipare scelte che valorizzino le destinazioni in un ottica di turismo sostenibile.
A tal fine è stato predisposto un questionario, che grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Carla Creo del dipartimento ACS/Protant di Enea (partner nazionale di FEE Italia) è stato somministrato ai 113 comuni che nel 2009 hanno ottenuto il riconoscimento. Partendo dai requisiti necessari alla candidatura, le domande hanno focalizzato l’attenzione sugli aspetti che maggiormente incidono sulla capacità di carico turistica (depurazione delle acque reflue, gestione rifiuti, ecc.) e sulla riqualificazione sostenibile delle località (certificazione ambientale, interventi su aree sensibili, decoro urbano, vivibilità del territorio e riduzione degli impatti inquinanti). Il questionario ha indagato in particolare i momenti in cui le azioni sono state intraprese (se coincidenti con l’assegnazione della Bandiera Blu ) e se l’amministrazione comunale ha adottato provvedimenti mirati all’ottenimento del riconoscimento per la prima volta o dopo averla persa o non richiesta per uno o più anni.
Preso atto che i criteri FEE sono stati notevolmente modificati nel corso degli anni arrivando ad includere sezioni nuove, sbarramenti all’accesso, oltre che definizioni più puntuali e rigorose, l’indagine è stata limitata all’ultimo decennio. Un arco di tempo maggiore avrebbe reso difficile la reperibilità delle informazioni da parte dei referenti alla candidatura.
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Informazioni tesi
Autore: | Claudia Fraboni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Carla Creo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 78 |
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