Qualità del lavoro ed organizzazione: per un'analisi del fenomeno mobbing
Questo lavoro si propone di analizzare il fenomeno mobbing alla luce delle recenti trasformazioni oggettive e soggettive del lavoro nel passaggio dalla società fordista alla società post-fordista e del concetto di qualità del lavoro in tutte le sue componenti. Mentre nella nuova società post-fordista e della conoscenza si esaltano i concetti di qualità del lavoro e di benessere organizzativo, emerge il mobbing come malessere nella società del “benessere”. Vengono analizzati il problema definitorio del terrore psicologico nei luoghi di lavoro, le differenti tipologie di azioni mobbizzanti e di mobbing ed i processi dinamici individuati dai maggiori studiosi (Heinz Leymann ed Harald Ege). Particolare spazio è lasciato al dibattito eziologico che vede quattro approcci distinti, disposizionale, psicosociale, situazionale e multicausale, ed allo studio delle soluzioni interventive sia a livello individuale che organizzativo. Viene effettuato un excursus sull'approccio giuridico in Italia e negli altri Stati dell'Unione Europea; infine, vengono esposti i risultati di una ricerca qualitativa di sfondo, condotta su un insieme di riferimento empirico di 16 persone che hanno subito o pensano di avere subito mobbing, volta ad indagare le tre dimensioni affrontate nell'analisi teorica, ovvero:
• dimensione definitoria, ossia studio della percezione da parte dei soggetti del fenomeno mobbing;
• dimensione eziologica, ossia valutazione di quale approccio sia il più idoneo a leggere questa realtà;
• dimensione delle risposte e dei servizi, ossia analisi delle strategie di fronteggiamento da parte dei soggetti in riferimento al supporto costituito dai gruppi sociali primari e da enti istituzionali quali il sindacato.
Metodologia seguita: analisi della letteratura esistente (libri e siti web); preparazione e somministrazione di interviste semi-strutturate, con analisi dei contenuti ed interpretazione dei risultati.
Principali risultati raggiunti: non esiste una definizione univoca di mobbing, il dibattito definitorio è ancora aperto. L'approccio nel dibattito eziologico che mi sembra più idoneo a leggere la realtà è quello multicausale che vede il concorso simultaneo di personalità, gruppi, fattori organizzativi e sociali nella genesi di processi di mobbing. La strategia di fronteggiamento più efficace è sicuramente quella di prevenzione aspecifica primaria tesa a mantenere il benessere organizzativo. Per quanto riguarda la ricerca di sfondo, le principali risultanze sono: da parte dei soggetti, il mobbing è un concetto dai contorni “sfumati” che va a contenere anche forme di malessere lavorativo non propriamente configurabili come mobbing; l'approccio multicausale è quello più idoneo ed esaustivo nel comprendere la realtà delle vessazioni psicologiche nei luoghi di lavoro. I soggetti beneficiano di un forte supporto a livello dei gruppi primari e non vedono con fiducia il ruolo del sindacato nella società post-fordista.
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Greppi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Federico Chicchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 290 |
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FAQ
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