Rifiuti: criticità e proposte d'azione. Il progetto di Last Minute Market
Gli effetti delle attività antropiche sull’ecosistema naturale sono, negli ultimi decenni, sempre più evidenti e sempre più negativi. Emissioni inquinanti e saccheggio delle risorse naturali della Terra sono divenuti immagini simbolo di una società che, seppur sensibilizzata al tema dello sviluppo sostenibile, non ha ancora adottato in toto dei sistemi di produzione e consumo tali da minimizzare queste conseguenze e avvicinare l’ecosistema urbano a quello naturale, in cui – riprendendo un noto adagio della filosofia greca – «nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma».
Il tema dei rifiuti rappresenta uno dei tanti problemi di tipo ambientale che la collettività della temperie postindustriale si trova ad affrontare quotidianamente, con non poche difficoltà considerandone il carattere complesso dovuto al coinvolgimento di tutti gli attori sociali e, pertanto, alle varie istanze in campo.
Essere rifiuto, però, non è una caratteristica intrinseca dell’oggetto ma è solo un’attribuzione che dipende dal rapporto col soggetto e col contesto. Strategicamente, si può affermare la necessità di intervenire su questo paradigma, mediante l’educazione del cittadino – inteso prima come produttore e poi come consumatore – a considerare il rifiuto come risorsa reinseribile in nuovi cicli produttivi e in nuove funzionalità. Tale compito è demandato a tutti i livelli del corpo sociale, dalle istituzioni al mondo del design.
Ma in un’ottica di breve periodo occorre intervenire sul settore del rifiuto che nasce non dalla perdita di utilità di un prodotto ma, purtroppo, dallo spreco. Il Last Minute Market è un’azione tesa alla minimizzazione e alla riduzione della produzione di rifiuti, recuperando l’invenduto e le eccedenze prodotte dalla catena agroalimentare ed ancora perfettamente salubri ai fini della solidarietà sociale. È un’azione di sostenibilità dinamica e totale, poiché coniuga l’istanza ambientale (diminuendo il quantitativo di rifiuti destinati allo smaltimento) con quella sociale (offrendo un aiuto concreto alle tante realtà di volontariato impegnate quotidianamente nella lotta alla povertà), con quella economica (responsabilizzando l’impresa al problema dello spreco “utile” e aiutando gli enti no profit ad indirizzare i risparmi derivanti dalla spesa alimentare verso nuove iniziative di utilità sociale).
Per consolidare i progetti di Last Minute Market all’interno di un contesto territoriale, risulta fondamentale il supporto delle amministrazioni e degli enti pubblici, affinché favoriscano il contatto ed il dialogo tra l’offerta e la domanda mediante la predisposizione di piattaforme di attività create ad hoc.
L’ente pubblico, e da qui la mia esperienza di stage, può porsi come coordinatore delle varie iniziative di recupero dell’invenduto presenti sul territorio di propria competenza, promuovendo l’attivazione di nuove e stimolando un Last Minute Market che consideri non solo le esplicite situazioni di indigenza ma anche quelle di vulnerabilità e disagio sociale, favorendo l’allargamento di un mercato anche per i soggetti con limitato potere d’acquisto.
Il progetto di Last Minute Market, quale modello locale e globale di sostenibilità, necessità della collaborazione e dell’impegno reale di tutti gli attori sociali, dallo Stato al singolo cittadino, affinché anche le piccole azioni virtuose possano contribuire a garantire a tutti condizioni di vita dignitose e a operare insieme per la salute del nostro ecosistema.
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Informazioni tesi
Autore: | Jennifer Preite |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master in Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio|
Anno: | 2007 |
Docente/Relatore: | Anna Trombetta |
Istituito da: | COREP e Università degli Studi di Torino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 83 |
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