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L'evoluzione nel segno civilistico e fiscale delle operazioni straordinarie all'interno dello spazio economico europeo

Un passo avanti è quello che l'unione Europea ha voluto compiere semplificando e facilitando le fusioni transfrontaliere per mezzo della decima direttiva societaria, le concentrazioni di imprese possono dare competitività e vantaggi che vanno anche oltre il lato strettamente economico, in altre parole è un passo avanti che consentirà alle aziende di raggiungere economie di scala, di integrare produzioni di beni e servizi in diversi paesi sfruttando le diversità di risorse, anche umane, esistenti, a beneficio dello sviluppo sociale ed economico dell'unione europea stessa.
Per mezzo delle riorganizzazioni della sorta che stiamo considerando gli imprenditori nazionali hanno a disposizione un novero maggiore di partner con i quali integrarsi e far fronte alla competitività sempre più globale che caratterizza il contesto economico attuale, tutto ciò a beneficio del libero mercato e della concorrenza che sempre più universalmente vengono considerati gli stipidi dello sviluppo della collettività.
A dispetto del potenziale di sviluppo di cui le operazioni in parola sono foriere, la loro diffusione ha incontrato fortune alterne in quanto dai diversi ordinamenti nazionali affioravano ostacoli diversi, riconducibili tuttavia due specie: problematiche di natura civilistica e problematiche di natura invece fiscale; per questo motivo il presente elaborato si divide in due ambiti civilistico e fiscale così da poter esporre il più compiutamente possibile ma senza pretese di esaustività il fenomeno oggetto della trattazione.
L’analisi che condurremo muoverà dai principi fondamentali contenuti nei Trattati istitutivi della Comunità e dell’Unione europea che come vedremo consentono di ovviare ai diversi impedimenti forniti a livello nazionale dai singoli paesi dell’Unione, tali principi sono il diritto di stabilimento ed il diritto alla libera prestazione di servizi entrambi portanti nel diritto europeo interamente considerato.
Con questo elaborato si vuole offrire un quadro il più possibile completo delle problematiche legate all’implementazione di operazioni straordinarie transfrontaliere, ma soprattutto si vuole rappresentare la tendenza legislativa (civile e fiscale) comunitaria che è senz’altro fautrice delle concentrazioni intra-comunitarie, così da poter dare un apporto, senz’altro modestissimo, alla diffusione sul piano dottrinale di tali operazioni che contribuiscono in concreto al consolidamento del mercato unico europeo quale mezzo di sviluppo economico e sociale della Comunità.
Omar Omenetto

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5 INTRODUZIONE Un passo avanti è quello che l'unione Europea ha voluto compiere semplificando e facilitando le fusioni transfrontaliere per mezzo della decima direttiva societaria, le concentrazioni di imprese possono dare competitività e vantaggi che vanno anche oltre il lato strettamente economico, in altre parole è un passo avanti che consentirà alle aziende di raggiungere economie di scala, di integrare produzioni di beni e servizi in diversi paesi sfruttando le diversità di risorse, anche umane, esistenti, a beneficio dello sviluppo sociale ed economico dell'unione europea stessa. Per mezzo delle riorganizzazioni della sorta che stiamo considerando gli imprenditori nazionali hanno a disposizione un novero maggiore di partner con i quali integrarsi e far fronte alla competitività sempre più globale che caratterizza il contesto economico attuale, tutto ciò a beneficio del libero mercato e della concorrenza che sempre più universalmente vengono considerati gli stipidi dello sviluppo della collettività. A dispetto del potenziale di sviluppo di cui le operazioni in parola sono foriere, la loro diffusione ha incontrato fortune alterne in quanto dai diversi ordinamenti nazionali affioravano ostacoli diversi, riconducibili tuttavia due specie: problematiche di natura civilistica e problematiche di natura invece fiscale; per questo motivo il presente elaborato si divide in due ambiti civilistico e fiscale così da poter esporre il più compiutamente possibile ma senza pretese di esaustività il fenomeno oggetto della trattazione. L’analisi che condurremo muoverà dai principi fondamentali contenuti nei Trattati istitutivi della Comunità e dell’Unione europea che come vedremo consentono di ovviare ai diversi impedimenti forniti a livello nazionale dai singoli paesi dell’Unione, tali principi sono il diritto di stabilimento ed il diritto alla libera prestazione di servizi entrambi portanti nel diritto europeo interamente considerato. Successivamente ci preoccuperemo di definire meglio il fenomeno di “Fusione societaria” secondo quanto stabiliscono le direttive comunitarie e secondo quanto la dottrina economica ha negli anni prodotto sul tema, verrà di seguito analizzata la fusione transfrontaliera vera e propria e verrano osservati con un certo grado di dettaglio gl’impedimenti che i diversi stati opponevano a queste operazioni straordinarie avendo cura di mostrare le contrastanti tendenze legislative che hanno caratterizzato le norme dei diversi ordinamenti nazionali nel tempo (Real site doctrine e la Incorporation doctrine). Solo a questo punto arriveremo ad esporre il contenuto e non solo della decima direttiva societaria la quale fa da spartiacque sul piano civilistico sul tema delle fusioni transfrontaliere, l’analisi che proporremo non trascurerà le radici storiche della direttiva e particolare cura verrà data alle diverse

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2005/56/ce
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diritto di stabilimento
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