Il problema del reimpiego e delle fasi costruttive nella cattedrale di San Sabino in Canosa di Puglia: il contributo delle analisi minero-petrografiche
Questo lavoro di tesi parte dall’analisi storica e stilistica dell’impianto costruttivo della cattedrale di San Sabino in Canosa di Puglia, con particolare attenzione nei confronti dell’impianto medievale. La datazione della struttura originaria non è mai stata definita con precisione dagli storici a causa di diversi rimaneggiamenti avve-nuti nel tempo; per questo motivo, lo studio delle fasi costruttive e della pratica del reimpiego ha posto come obiettivo quello di esaminare e relazionare alcuni dei ma-teriali da costruzione, di reimpiego e di neoproduzione, prelevati sia da elementi di sostegno della chiesa che dal pozzetto reliquiario della cripta.
I materiali campionati, quali marmi, malte e un laterizio, sono stati analizzati me-diante tecniche d’indagine minero - petrografica: riconoscimento macroscopico dei campioni, microscopia ottica (MO), diffrazione di raggi X (DRX), fluorescenza di raggi X (FRX) e indagine attraverso microscopia elettronica a scansione (SEM) per ottenere informazioni microstrutturali e composizionali (EDS).
Lo studio dei marmi, basato sulle differenze tessiturali e sull’analisi delle patine superficiali, ha dunque permesso di ipotizzare una contemporaneità di messa in opera per i capitelli di epoca medievale e il pozzetto reliquiario della cripta, distinguendo il marmo di cui sono composti da quello dei capitelli di reimpiego. Anche l’analisi delle malte ha apportato utili informazioni per una datazione relativa dell’impianto, data l’analogia di composizione tra la malta di uno dei pilastri della cattedrale e la malta di allettamento del pozzetto reliquiario, in cui è stato riconosciuto un medesimo uso di aggregato sabbioso di origine alluvionale. Queste sono state, invece, distinte dalla malta di rivestimento presente su una colonna di reimpiego e da quelle di epoca romana rinvenute sotto il pavimento marmoreo della cripta. Infine, il laterizio analizzato è stato prodotto utilizzando argilla alluvionale, supportando ulteriormente l’ipotesi dell’uso di locali deposti del Fiume Ofanto in epoca medievale.
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Informazioni tesi
Autore: | Irene Magnisi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali |
Relatore: | Rocco Laviano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 193 |
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