Gli Exchange Traded Funds: caratteristiche e sviluppo nel mercato italiano
Gli Exchange Traded Funds (ETF), rappresentano probabilmente uno degli strumenti finanziari più innovativi che siano apparsi sul mercato nel corso degli ultimi quindici anni.
Scopo del lavoro, è quello di offrire una visione completa di questo strumento, analizzando quelle che sono le sue origini, le sue caratteristiche e modalità d’impiego ed il suo arrivo nel mercato italiano.
Nel primo capitolo, vengono presentati quelli che sono i fondamenti teorici della gestione passiva, tipologia d’investimento alla base delgli ETF. A suo sostegno, vengono illustrate in particolar modo le teorie sulla efficienza dei mercati finanziarie sviluppate dall’economista statunitense Eugene Fama.
All’interno del capitolo, vengono anche presentate le anomalie e gli studi che mettono in dubbio questa tipologia di gestione e che vanno invece a sostegno di un approccio più “attivo” all’investimento; sarà di conseguenza possibile eseguire un confronto diretto tra le due tipologie di gestione (attiva e passiva) seguite nei mercati finanziari. Chiudono il capitolo alcuni studi svolti negli ultimi decenni ed una serie di evidenze empiriche a favore della gestione passiva.
Il secondo ed il terzo capitolo, illustrano la storia degli Exchange Traded Funds e ne descrivono le principali caratteristiche. Nel capitolo secondo infatti, viene dapprima fornita una iniziale descrizione dello strumento, per poi procedere in seguito con la descrizione delle sue origini ed evoluzioni; dall’introduzione dei fondi indici, si ripercorreranno infatti tutte le tappe principali della sua storia, sino al loro arrivo in Italia nel 2002. Il terzo capitolo invece, si apre con una descrizione delle tipologie di strutture che si possono trovare alla base di un ETF: Unit Investment Trust, Management Investment Company, Grantor Trust. Segue una descrizione del funzionamento degli ETF: si illustrerà infatti il processo di creazione ed estinzione delle quote grazie al meccanismo della “creation/redemption in kind” e si eseguirà un confronto tra questo ed il meccanismo alla base dei fondi comuni d’investimento. Chiude il capitolo una descrizione delle caratteristiche e dei principali vantaggi e svantaggi dello strumento.
La parte centrale del lavoro, è invece dedicata alle diverse tipologie di Exhange Traded Funds presenti sul mercato ed alle modalità con cui è possibile investire tramite queste tipologie di strumenti.
Il quarto capitolo, illustra infatti le principale tipologie di Exchange Traded Funds: ETF azionari ed obbligazionari, Exchange Traded Commodities (ETC), ETF strutturati ed ETF attivi.
Il quinto capitolo, passa invece in rassegna le differenti strategie d’investimento che è possibile adottare con questi strumenti: investimenti volti al medio/lungo termine, investimenti a rotazione settoriale o geografica, strategie core-satellite, piani di accumulo, investimenti a capitale garantito, a coperture del capitale o di trading giornaliero.
Il sesto capitolo infine, illustra il processo di asset allocation e di costruzione di portafogli ottimali grazie all’utilizzo di ETF.
Il penultimo capitolo è dedicato all’introduzione in Italia di questi ultimi. Nella prima parte si illustra il loro arrivo e sviluppo in Italia, descrivendo le strutture di mercato che sono state nel tempo predisposte alla loro negoziazione, il Mercato Telematico dei Fondi e l’ETFPlus. Seguono poi una breve fotografia degli ETF attualmente presenti sul mercato italiano ed un’analisi del regime di tassazione a cui sono sottoposti nel nostro paese. A tele proposito, si effettuerà una distinzione del livello fiscale in base ai differenti regimi di risparmio ed alla armonizzazione o meno di questi strumenti.
Chiude il lavoro uno studio sull’efficacia di alcuni ETF presenti nel mercato italiano.
Il capitolo otto infatti, illustra inizialmente quello che è l’indicatore principale per analizzare l’efficienza di un ETF, il tracking error. Grazie a questo, è possibile eseguire un raffronto tra la performance ottenuta dall’ETF e quella del benchamark preso come rifermento. Seguono una descrizione dei fattori che incidono maggiormente su questo rapporto ed i vantaggi degli ETF nel limitarne i valori. Nella seconda parte di questo capitolo, verranno effettuate analisi di performance e di tracking error di alcuni ETF in rapporto al loro indice di riferimento.
In primo luogo, verrà effettuato un confronto tra la performance ottenuta dal Lyxor ETF S&P/MIB emesso da Lyxor Asset Management, e quelle ottenute dal suo benchmark di riferimento, l’indice italiano S&P/MIB.
Successivamente, verrà analizzato anche l’ETF Db-X-Trackers S&P/MibIndex, anch’esso replicante l’indice italiano. Oltre ad uno studio della sua performance nei confronti del benchamark, si procederà ad un suo diretto confronto con l’ETF proposto da Lyxor.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Bernasconi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Laurea Specialistica in Management per l'impresa |
Relatore: | Paola Fandella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 134 |
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