Il bambino down a scuola: dinamiche relazionali in classe
Il presente lavoro sottolinea l’importanza della svolta normativa che ha contribuito a mutare comportamenti e atteggiamenti verso le persone Down, considerandole non più portatrici di deficit e di difetti, ma persone con risorse e potenzialità, le quali fino a poco tempo fa erano mortificate da una mentalità che annullava il diverso. Anche la famiglia e la scuola, in quanto agenzie preposte alla trasmissione della cultura dominante, in passato hanno favorito questo ingiusto processo di segregazione. Oggi la situazione è mutata e la famiglia e la scuola sono le principali protagoniste del miglioramento della qualità della vita della persona Down. Un ruolo preminente, poi, spetta agli interventi educativi e riabilitativi attuati da operatori che mantengono un vivo scambio di informazioni con la famiglia e con la scuola. Tutti questi soggetti che fanno parte della rete primaria del bambino Down contribuiscono, quindi, a formare il processo di integrazione del bambino Down. In particolare, uno degli obiettivi principali di questa tesi è stato quello di analizzare il processo di integrazione del bambino Down a scuola. A tal proposito, si è evinto che per costruire tale processo assume importanza la qualità delle relazione che il gruppo-classe riesce ad istaurare nei confronti del compagno Down. Un ruolo preminente nella costruzione delle relazioni tra il gruppo-classe e il compagno Down è attribuito a tutto il team docenti. Infatti, l’insegnante di sostegno, in collaborazione con gli insegnanti curricolari, assumerà il ruolo di mediatore delle relazioni. Pertanto, verrà approntata e svolta una programmazione con lo scopo di permettere all’alunno Down e ai suoi compagni di vivere la diversità non come un limite, ma come occasione di apprendimento e di socializzazione nella globalità delle interrelazioni possibili. Inoltre, poiché la situazione di apprendimento si svolge nell’ampio contesto della classe e dei laboratori, l’insegnante dovrà evitare le interferenze negative e facilitare le collaborazioni attive. E’ fondamentale motivare la presenza dell’alunno Down, spiegando cosa vuol dire “avere la sindrome di Down” e rielaborando a tutto il contesto educativo la storia dell’alunno non come insieme di dati clinici sempre patologici, ma come “storia di vita”.
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Informazioni tesi
Autore: | Gaetano Carfora |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della Formazione Primaria |
Relatore: | giulia Savarese |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 146 |
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