La rappresentazione sociale dell'omosessualità - Dalle aberrazioni ai Gay Pride

5 INTRODUZIONE Per garantire il proprio esistere e sopperire ai limiti della dotazione biologica che da sola non consentirebbe la sopravvivenza, il singolo e la collettività hanno bisogno di ordinare le cose del mondo, di nominarle, di classificarle, di stabilire tra loro gerarchie, distinguendo ciò che è superiore e ciò che è inferiore, costruendo schemi e norme di riferimento. Ogni cosa è quindi, disposta secondo una logica che dà luogo ad un universo di significati ordinato e, presumibilmente stabile e tranquillizzante: la rappresentazione sociale. Fondamento delle relazioni sociali, su di essa si organizzano i rapporti umani, creando parallelamente sistemi di controllo secondo schemi predefiniti che si identificano nei valori, nei costumi, nelle leggi, nelle tradizioni e quindi nelle opinioni, nel modo di pensare, nelle rappresentazioni mentali, negli stereotipi e nei pregiudizi. La sessualità è forse una delle dimensioni dell’esistere che maggiormente richiama la necessità di un ordine. La sessualità deve trovare nel vivere comunitario una modalità stabile, normale e normativa di essere. Quale aspetto della sessualità è stato più vittima di pregiudizi, relegato nell’ambito delle rappresentazioni sociale alla stregua della pedofilia, recluso in categorie di stereotipi e luoghi comuni, quanto lo è stata l’omosessualità?