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L'attività internazionale delle Regioni, tra riforma del Titolo V, Parte II, della Costituzione e principio di leale collaborazione

Dopo un'introduzione generale, la tesi si occupa di ricostruire dettagliatamente l'evoluzione storica del potere estero regionale. Si concentra in seguito sulle innovazioni introdotte dalla L. C. n. 3/2001 e dalla relativa disiplina di attuazione (in particolare, sulla c.d. legge La Loggia). Segue, infine, la verifica della compatibilità di tale disciplina con il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni, con l'individuazione conclusiva di una necessaria interpretazione costituzionalmente orientata della legge La Loggia.

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5 CAPITOLO PRIMO IL POTERE ESTERO DELLE REGIONI. CONCETTI INTRODUTTIVI 1.1. Premessa L’espressione “potere estero delle Regioni” potrebbe sembrare un ossimoro, poiché proietta l’azione di un’articolazione interna dello Stato sul piano delle relazioni internazionali. Sotto questo profilo, infatti, si riteneva tradizionalmente che le Regioni – enti autonomi, esponenziali di collettività substatali – fossero dotate di poteri istituzionali destinati ad essere esercitati solamente all’interno dell’ambito territoriale che le individuava. Deputate alla cura degli interessi relativi alle comunità di riferimento – e, quindi, di interessi territorialmente localizzati –, esse non disponevano della facoltà di sviluppare la propria attività anche all’esterno dell’ordinamento costituzionale d’appartenenza. 1 Questa conclusione era supportata da più ordini di considerazioni, discendenti dall’atteggiarsi del sistema di relazioni tra Stato e Regioni delineato dall’Assemblea Costituente. In primo luogo, si adduceva il silenzio della Costituzione del 1948, la quale non riconosceva alle Regioni alcun ruolo in ambito estero. 2 In secondo luogo, l’interpretazione dell’art. 5 Cost. insisteva prevalentemente sui principi di unità ed indivisibilità della Repubblica, riservando importanza marginale a quelli di autonomia e decentramento. 1 L. PALADIN, Diritto regionale, Padova, 2000, p. 74. 2 Di tale silenzio costituzionale offre un chiarimento P. CARETTI, Ordinamento comunitario e autonomia regionale, Milano, 1979, p. 107 ss.: v. infra, par. 2.1.

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Andretto
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Maurizio Pedrazza Gorlero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 150

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Parole chiave

attività internazionali
autonomia
commissione bicamerale
concertazione
conferenza stato regioni
corte costituzionale
decentramento
dipartimento per gli affari regionali
funzione unificante
globalizzazione
leale collaborazione
limiti
politica estera
potere estero
rapporti internazionali
regioni
responsabilità internazionale
titolo v
treaty-making power
unità e indivisibilità

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