Le associazioni religiose, culturali e politiche del mondo indù nella Greater London, fra tradizione ed identità nazionale
La presenza indù a Londra si manifesta nella formazione di collettività che poco hanno a che fare con la comunità, base della società organica. Le collettività di individui lavorano per sé, contribuendo alla definitiva perdita del sistema organico, basato invece sul principio della relazione-funzione e della complementarietà gerarchizzata degli individui, considerati non in sé ma in relazione alla loro funzione per l’esistenza e la legittimità del sistema. L’individualismo indù non è nel mondo, ma si identifica solo rinunciando al mondo, quindi nei rinuncianti – sadhu, sannyasi. In Gran Bretagna non è possibile parlare di relazione-funzione, perché spesso le celebrazioni non avvengono e perché il sistema britannico è basato sulla competitività – homo economicus – che si caratterizza negli indù nella formazione di associazioni basate sull’appartenenza castale, piuttosto che regionale o religiosa. L’impossibilità di esportare il sistema organico a Londra è ambientale. Ciò che è sistematico in India come, ad esempio, essere riconosciuto in quanto figlio di, piuttosto che secondo il mestiere di famiglia, non è presente a Londra, dove si tende a perdere l’appartenenza familiare, avvicinandosi i giovani ad altre ideologie.
Le associazioni che sono nate nel tempo sono prettamente basate sul principio dell’unità nell’uguaglianza, che è agli antipodi dell’organizzazione gerarchica indù basata sull’unità nella diversità. Sono emersi differenti approcci nel confronto tra sistema britannico ed Induismo. Le motivazioni che portano alla nascita d’associazioni il cui fine è la difesa e la valorizzazione della singola casta vanno, inoltre, ricercate nella caduta dei principi alla base del sistema organico nella loro trasposizione a Londra.
Tale sistema è assente nella Greater London per l’impossibilità ambientale a ricostituirlo. Infatti, anche dove la collettività indù è numerosa essa non diventa mai una comunità organica. Si realizza un insieme d’individui uniti dall’appartenenza alla stessa casta, uniti nell’uguaglianza. L’associazionismo di casta è la concretizzazione dell’agonia del mondo organico, che è, invece, costituito da complementarità tra loro gerarchizzate, dove esistono soprattutto relazioni di vita, dove ogni elemento, essere animale, vegetale, umano e divino, ha una sua sistemazione ponendosi non come individuo, ma solo com’essere rapportato agli altri. Nella società indiana l’essere si definisce in funzione dell’appartenenza al tutto, non esiste giacché individuo, ma poiché si muove in funzione dell’esistenza e della legittimità del sistema. In questo, ogni casta è, quindi, complementare all’altra, come ogni parte del corpo umano è interdipendente e necessaria alle altre; in questo senso anche i bramini, sacerdoti depositari della parola sacra, trovano ragione d’essere fin tanto che esistono le caste lavoratrici, che garantiscono la loro sopravvivenza.
In Gran Bretagna, come nell’India urbanizzata, le distinzioni di casta e le lealtà sono molto poco rispettate; esistono, però, delle materie in cui il sistema organico e la gerarchia castale è, in qualche modo, ancora rispettata, come per quanto riguarda le regole concernenti l’endogamia, ossia il costume che vieta ogni matrimonio al di fuori del proprio gruppo d’appartenenza, esse sono talvolta seguite nel Regno Unito.
Gli aspetti del tradizionale sistema castale in India, quali il complesso scambio di servizi e l’obbligo di praticare il consueto mestiere proprio della casta d’appartenenza, non sono sopravvissuti nel contemporaneo contesto urbano britannico; ciò è il risultato della competitività del sistema britannico, in contrapposizione con la relazionalità dovuta alla celebrazione delle funzioni presente in India.
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Informazioni tesi
Autore: | Nicola Momentè |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Enrico Fasana |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 293 |
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