La politica strutturale nel Mezzogiorno: un'analisi critica
La questione del dualismo, fra un Nord Italia progredito ed industrializzato ed un Meridione sottosviluppato, affonda le sue radici in un passato ormai lontano, ma risulta essere quanto mai attuale alla luce soprattutto delle sfide che ci attendono e che lo scenario mondiale ci ha già lanciato.
L’Europa Unita, il mercato globale, la concorrenza fra sistemi Paese sono realtà che non debbono spaventarci, ma dobbiamo essere in grado di gestire e di sfruttare a nostro vantaggio, se non vogliamo essere messi all’angolo, condannati ad un ruolo di marginalità ed impotenza.
Per poterlo fare è però necessario risolvere una volta per tutte il problema del gap di sviluppo fra il Centro- Nord ed il Mezzogiorno d’Italia, perché, come sottolineava Pasquale Saraceno, il ritardo del Sud è un freno al progresso complessivo del Paese, incide drammaticamente sulla dinamica dello sviluppo dell’intero sistema economico italiano.
Il Mezzogiorno non deve quindi più rappresentare un costo, in base alle politiche assistenziali ed ai trasferimenti di risorse, ma da “bruciatore” di ricchezza deve venire “messo a reddito”, deve diventare ciò che per la Gran Bretagna, negli ultimi anni, è stato il Galles, area depressa capace di un cambiamento straordinario, che lo ha portato a contribuire fortemente alla ripresa economica globale del Paese ed alla produzione di ulteriore ricchezza.
Obiettivo di questo lavoro non è tanto quello di chiarire le cause originarie, alla base di questo sviluppo sperequato, quanto quello di ripercorrere, con occhio critico, gli interventi che si sono attuati, a partire dall’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, con il fine di, se non cancellare, almeno lenire il divario.
Un’analisi critica, perciò, di quanto è stato fatto per il Meridione, che vuole cercare di cogliere gli aspetti positivi degli interventi, via via succedutisi, e di porre in rilievo gli sbagli che sono stati commessi e gli “impedimenti”, di vario genere, che hanno ostacolato il loro esito favorevole e, di conseguenza, una vera industrializzazione del Sud e lo sviluppo di un’economia realmente integrata nel nostro Paese.
Un’evidenziazione di quelli che a nostro parere sono stati gli errori commessi in passato, non con finalità di biasimo, ma con il proposito costruttivo, di impedire che vengano ripetuti in futuro.
Questo lavoro vuole, inoltre, chiaramente senza la presunzione di offrire la “panacea” per risolvere tutti i problemi del Mezzogiorno, proporre alcune azioni, che a nostro avviso, si muovono in tale direzione, ovviamente senza nascondere che la strada affinché questo si realizzi non è certo in discesa, ma si presenta lunga e difficoltosa.
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Informazioni tesi
Autore: | Roberto Alpini |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Patriziatiberi Vipraio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 262 |
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