Le rogatorie internazionali in materia penale
L’oggetto principale del presente elaborato è costituito dall’esame delle recenti modifiche all’istituto delle rogatorie internazionali in materia penale (legge n. 367, del 2001).
La «commissione rogatoria», o più semplicemente «rogatoria», è la richiesta con la quale l’autorità giudiziaria di uno Stato domanda assistenza alla corrispondente autorità straniera, al fine di eseguire la notificazione o la comunicazione di un atto processuale, ovvero allo scopo di acquisire una prova, ossia attività che, evidentemente, non possono essere compiute nel territorio dello Stato richiedente. Nella parte iniziale del lavoro, sono stati esaminati i motivi che inducono la dottrina maggioritaria ad escludere che tale istituto sia riconducibile alla più generale categoria della delegazione di atti (Cap. II, § 1), a distinguerlo dalle c.d. rogatorie interne (Cap. II, § 1), a circoscriverne l’ambito oggettivo (Cap. II §, 3), a precisare che i soggetti di esso non sono solamente gli Stati, ma anche alcuni organismi internazionali (ad esempio i Tribunali internazionali per i crimini commessi nella ex Jugoslavia e nel Rwanda: Cap. II, § 2).
La parte speciale del lavoro è dedicata, più analiticamente e come già anticipato, alle novità introdotte nell’ordinamento italiano. A fronte degli intensi rapporti di collaborazione internazionale che il nostro paese intrattiene con la Svizzera, nel 1998 è stato stipulato un Accordo integrativo alla Convenzione europea del 1959 (resosi necessario pure in ragione delle continue innovazioni tecnologiche, che hanno inciso sensibilmente nelle modalità di investigazione e di assunzione delle prove). Proprio questa convenzione (i cui profili più significativi sono esaminati nel Cap. I, § 6) ha rappresentato la base della più recente novella, cui è dedicata la sezione conclusiva del lavoro. Infatti, a differenza di quanto è accaduto in Svizzera, l’Accordo è stato ratificato a tambur battente in Italia, per l’appunto con la l. 5.10.2001, n. 367. E il legislatore italiano ha colto l’occasione per provvedere a una più ampia operazione, modificando e innovando varie disposizioni di carattere generale in tema di rogatorie: applicazione del principio del c.d. ne bis in idem; del principio di specialità; temperamenti alla regola generale della lex loci, nell’esecuzione delle rogatorie; nuove regole per l’invalidità. Sono proprio queste le disposizioni che rappresentano l’oggetto più specifico della trattazione (Cap. IV).
Più in particolare, benché non interessino in questa sede le polemiche che hanno accompagnato la nuova legge e il suo sorprendente tempismo, ci si è dovuti occupare delle questioni giuridiche connesse a varie norme molto criticate e tacciate di aver inteso ridurre eccessivamente la possibilità di fruire utilmente dello strumento rogatoriale, collocandosi così in contrasto con le generali linee evolutive prima tratteggiate: si allude, in particolare, alla disciplina sulla inutilizzabilità degli atti rogati all’estero, cui è stata dedicata apposita e analitica trattazione (Cap. IV, § 4). Proprio tali previsioni, infatti, hanno dato adito a significative pronunzie della giurisprudenza, sia ordinaria (in particolare: Trib. Roma, Sez. VI, 7 novembre 2001; Trib. Milano, Sez. II, 12 novembre 2001; Trib. Milano, Sez. IV, 21 novembre 2001), sia costituzionale (Corte cost., 10 luglio 2002, n. 315), già chiamata – quest’ultima – a risolvere questioni di legittimità della novella del 2001: le conclusioni dei nostri giudici sono state esaminate e approfondite nei paragrafi 5 e 6, del Cap. IV. In particolare e in estrema sintesi, la giurisprudenza, anche attraverso peculiari argomentazioni sul piano del diritto internazionale e dell’interpretazione dei trattati, ha di molto ridimensionato il rigore di certe previsioni contenute nella nuova legge.
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Informazioni tesi
Autore: | Mirko Zantedeschi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Marcello Busetto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 185 |
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