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Il petrolio nel parco: politica energetica e tutela del territorio in Val d'Agri

Questo lavoro si propone di analizzare la relazione tra politica, economia, risorse energetiche e naturali in Val d’Agri, e in particolare i processi che hanno portato alla perimetrazione di un'area abbastanza vasta da essere destinata a diventare parco nazionale, in un territorio interessato da decenni dalla ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
La Valle, che prende il nome dal fiume Agri, è una delle più belle della Regione Basilicata ed interessa 29 Comuni e 3 Comunità Montane. Il comprensorio è molto diversificato: dagli ambienti tipicamente montani dell’Appenino lucano, ricchi di boschi di faggi, querce e castagni, si passa a quelli collinari, coltivati a vigneti ed oliveti, fino a giungere alla pianura, in cui si trova lo splendido Lago del Pertusillo.
In un contesto economico precario quale quello della Basilicata, due sono le ricchezze fondamentali di questa zona: il turismo e le attività di ricerca di nuovi giacimenti petroliferi, nonché la coltivazione di idrocarburi nelle postazioni già operative. Infatti l’AGIP ha scoperto un grande giacimento di petrolio proprio in quelle zone che già con la legge quadro sui parchi e sulle aree protette del 1991 erano state definite “aree di reperimento”, cioè futuro e possibile parco nazionale. L’interesse per questa area geografica da parte delle grandi compagnie petrolifere nazionali ed internazionali è scaturito soprattutto dal fatto che alcuni studi condotti dagli stessi colossi degli idrocarburi hanno messo in luce che quella della Val d’Agri sembra essere la più grande riserva petrolifera di terra d’Europa, in grado di soddisfare, al momento della messa a regime di tutti i pozzi previsti, circa il 10% del fabbisogno nazionale italiano. “Il petrolio. I parchi. Il petrolio dentro i parchi? Il petrolio e i parchi? Il petrolio o i parchi?”. Sono questi gli interrogativi, i nodi cruciali che pongono la Basilicata, la sua amministrazione locale ma soprattutto la sua popolazione, di fronte ad un bivio. La scelta non è solo tra il petrolio o il parco, ma coinvolge interessi preminenti in ambito non solo economico ma anche sociale, culturale, ecologico ed ambientale.

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SINTESI Questo lavoro si propone di analizzare la relazione tra politica, economia, risorse energetiche e naturali in Val d’Agri, e in particolare i processi che hanno portato alla perimetrazione di un' area abbastanza vasta da essere destinata a diventare parco nazionale, in un territorio interessato da decenni dalla ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. In un contesto economico precario quale quello della Basilicata 1 , due sono le ricchezze fondamentali di questa zona: il turismo e le attività di ricerca di nuovi giacimenti petroliferi, nonché la coltivazione di idrocarburi nelle postazioni già operative. Infatti l’AGIP 2 ha scoperto un grande giacimento di petrolio proprio in quelle zone che già con la legge quadro sui parchi e sulle aree protette 3 del 1991 erano state definite “aree di reperimento”, cioè futuro e possibile parco nazionale. L’interesse per questa area geografica da parte delle grandi comagnie petrolifere nazionali ed internazionali è scaturito soprattutto dal fatto che alcuni studi condotti dagli 1 La Basilicata è una delle regioni più povere d’Italia, tanto che solo la Calabria ha un reddito per abitante inferiore (rispettivamente 16 e 15 milioni di lire annue). Fonte: enciclopedia multimediale Encarta.

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Informazioni tesi

  Autore: Erika Ricci
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Dario Biocca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 197

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