La creazione e lo sviluppo della conoscenza nell'impresa - L'informazione come risorsa strategica - Note metodologiche
Lo scopo di questo lavoro è evidenziare la problematicità che caratterizza la creazione e lo sviluppo della conoscenza.
Le note sono il “diario di bordo” di un’indagine sullo stato dell’informazione e sulla capacità cognitiva dell’uomo di ricevere, elaborare, comunicare, produrre, tradurre in azione la conoscenza in un contesto in cui il carattere dominante è la complessità.
L’impostazione prevede la partenza dalla prospettiva epistemologica; grazie ad essa è possibile dotarsi delle categorie che consentono di affrontare “l’inconsistenza materiale” della conoscenza e di individuarne gli effetti reali. Una volta messo a fuoco lo stato attuale dell’informazione e sondato il livello cognitivo del soggetto, è possibile porre l’attenzione sulle modalità del processo di apprendimento, sulla capacità dell’uomo di esercitare la “riflessione in azione” in un’impresa sempre più “orientata al pensiero”. L’importanza della trasmissione dell’informazione, della conservazione e dell’implementazione continua della conoscenza emerge nel momento in cui analizziamo i flussi del sapere in un ambito spaziale: lo sviluppo del “quoziente intellettivo” delle imprese è favorito da un humus territoriale ad alta densità di relazioni. E’ possibile pertanto intraprendere una lettura territoriale della conoscenza grazie alla quale ogni impresa può divenire consapevole della complessità del proprio “racconto della conoscenza”.
L’importanza che questa assume è suffragata dalla scommessa posta dall’Unione Europea nell’Agenda 2000, strumento di diffusione di un autorevole segnale indirizzato agli stati membri sul futuro orientamento delle risorse. Il secondo capitolo dell’Agenda si intitola “Porre la conoscenza in primo piano” e identifica il legame tra conoscenza e nuove tecnologie: “L’economia mondiale è caratterizzata oggi essenzialmente dal suo rapido sviluppo verso la globalizzazione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Tali tecnologie determineranno la competitività di tutti i settori economici a livello mondiale e favoriscono l’emergere di nuovi beni immateriali…E’ necessario privilegiare lo sviluppo, la circolazione e l’utilizzo di questi beni immateriali. D’altronde le politiche della conoscenza – ricerca, innovazione, educazione e formazione – rivestono un’importanza determinante nel futuro dell’Unione”. Conoscenza, beni immateriali, tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono componenti di una filigrana comune, tuttavia il grado di discontinuità delle nuove tecnologie rispetto alle precedenti comporta che queste compiano prima processi di istituzionalizzazione e di diffusione consapevole per poter “maturare”. I contorni della sfida sono più chiari: è richiesta una evoluzione delle proprietà cognitive dell’attore, che deve essere in grado di partecipare consapevolmente al processo di “ri-creazione” del mondo. Le note tracciano alcune coordinate di questo passaggio nella speranza di fornire come messaggio l’importanza di mettersi ora in una posizione di competenza sul futuro.
Il lavoro si conclude con due casi esemplari, l’esperienza di uno scienziato-imprenditore e di uno scrittore, che racchiudono le “due anime” della conoscenza: da una parte il nostro “essere nel mondo” rende ineludibile il confronto con lo stato mutevole delle informazioni, dall’altra, come uomini, possiamo avere a disposizione nella nostra ricerca una forma mentis in grado di consentirci l’orientamento.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Angeli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Anna Maria Caciagli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 211 |
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