L'evoluzione storica dell'ispettorato del lavoro e la gestione del contenzioso amministrativo e giudiziale
L'ispettorato del lavoro ha origini lontane e attualmente sta attraversando una fase di grande cambiamento soprattutto rispetto alle nuove risorse con cui si intendono implementare le funzioni di cura e tutela del lavoro; molti neo-laureati si accingono ad entrare nella nuova Agenzia Ispettiva che ha visto la luce nel 2017 e vede impegnata una moltitudine di ispettori del lavoro e funzionari-avvocati. La tesi accoglie e sistematizza l'esperienza più che ventennale di lavoro e di studio del diritto sanzionatorio progressivamente costruita e ampliata nel tempo, attraverso l'esame della giurisprudenza di legittimità e di merito che ha guidato una professione caratterizzata da una costante mutevolezza della legislazione e un elevato tecnicismo. La tutela del lavoro e della sicurezza sociale rappresentano la missione fondamentale a cui l’ispettorato del lavoro è preposto nell’esercizio attività di vigilanza sui luoghi di lavoro. Con la generalizzazione del sistema di depenalizzazione, gli ispettorati sono stati chiamati ad assolvere alle funzioni di repressione sanzionatorio-amministrativa degli illeciti, appositamente procedimentalizzate dalla Legge n. 698/1981. Nella fase dell’accertamento delle sanzioni amministrative, l’esercizio dell’attività ispettiva è volta alla verifica del corretto svolgimento dell’attività lavorativa. La successiva fase contenziosa è meramente eventuale e si apre laddove le risultanze dell’accertamento ispettivo non vengano condivise dal soggetto ispezionato. In tal caso egli potrà rivolgersi direttamente all’autorità amministrativa competente a valutare la correttezza dell’operato dell’organo di vigilanza e presentare sia un ricorso amministrativo(art. 16 e 17 D. Lgs. n. 124/2004), sia degli scritti difensivi (art. 18 delle Legge n. 689/1981), con la possibilità di richiedere un’audizione personale. Nella fase precontenziosa si ritiene che il rimedio amministrativo costituisca l’unica via percorribile avverso il Verbale unico di accertamento e notificazione di illeciti amministrativi, mentre insussistente è un’azione giudiziale di accertamento negativo nei confronti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, in quanto la Legge n. 689/1981 esclude azioni di opposizione agli atti endoprocedimentali non definitivi, in considerazione dell’assenza di qualsiasi esternazione di provvedimenti potenzialmente interferenti con i diritti dei destinatari del verbale ispettivo. In conseguenza della mancata estinzione degli illeciti mediante l'oblazione, l’organo accertatore redige il previsto rapporto ai sensi dell’art. 17 Legge di depenalizzazione all’autorità preposta ad irrogare il relativo trattamento sanzionatorio. Il giudizio di opposizione disciplinato dall’art. 6 del D. Lgs. n. 150/2011 va instaurato contro Ordinanza-ingiunzione emessa a conclusione dell’istruttoria, previa verifica della correttezza del procedimento ispettivo sia dal punto di vista formale che sostanziale; si tratta di una «prova di resistenza» atta a deflazionare il contenzioso e costituisce titolo per la successiva riscossione coattiva. Il giudizio di opposizione all’Ordinanza-ingiunzione si svolge dinanzi al Giudice Civile Ordinario del Tribunale del luogo in cui la violazione è stata accertata, l’art. 6 del D. Lgs. n. 150/2011 ha novellato la disciplina precedentemente regolata dal rito ordinario di cognizione e per l'effetto i procedimenti in esame sono transitati al rito del lavoro. La difesa in giudizio dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, sia in primo grado che in appello, avviene con il ministero di un difensore avente qualifica di funzionario. Alla tradizionale attività di rappresentanza e difesa in giudizio, si è aggiunta di recente l’attività di transazione giudiziale, che viene attuata in un contesto pubblicistico su iniziativa del giudice e finalizzata a una soluzione bonaria e rapida della controversia ove incidente sulla sola riduzione del quantum della sanzione irrogata. L’attività transattiva in sede giudiziale resta una scelta rimessa al prudente apprezzamento del giudice limitatamente ai casi in cui ne ravvisi l’utilità nel caso concreto a fini di giustizia con la contestuale valutazione della tutela dell’erario pubblico. Si tratta realizzare un bilanciamento molto delicato, la cui decisione non può condurre a snaturare la funzione afflittiva della sanzione irrogata, in quanto finalizzata a ristabilire l’ordine giuridico violato per il raggiungimento dei fini di tutela della legislazione e sicurezza sociale nei luoghi di lavoro.
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Informazioni tesi
Autore: | Angela Giorgio |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di II livello in diritto e processo del lavoro e della previdenza sociale |
Anno: | 2022 |
Docente/Relatore: | Alessandro Botti |
Istituito da: | Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 76 |
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