La legge elettorale della Regione Puglia ed il Principio della Parità di Genere: un necessario e corretto utilizzo del Potere Sostitutivo?

Il presente elaborato ha ad oggetto quanto accaduto in vista delle elezioni amministrative che hanno rinnovato, il 20 ed il 21 Settembre del 2020, i Consigli Regionali, i Presidenti di Regione e le relative giunte Regionali delle Regioni Puglia e Liguria, che ha portato all'utilizzo, da parte del Governo nazionale, della procedura del Potere Sostitutivo Straordinario.
Come si vedrà nel corso del lavoro, nei mesi precedenti l'indizione dei comizi elettorali, il Governo nazionale ha infatti avviato una procedura volta all'adeguamento delle leggi regionali pugliese e ligure al principio costituzionale della parità di genere nell'accesso alle cariche elettive.
Regioni che hanno reagito al sollecito formale del Governo nazionale in due modi distinti che hanno portato ad altrettanto differenti epiloghi, infatti, se la Regione Liguria è riuscita in tempi molto rapidi a rendere conforme la propria legge elettorale al principio della parità di genere e agli strumenti a tal fine previsti dalla legislazione nazionale, diversamente la Regione Puglia non ha adeguato le proprie leggi regionali il che ha portato all'esercizio da parte del Governo del potere sostitutivo straordinario ex art. 120 co. 2 Cost.
Il Governo centrale ha infatti emanato un Decreto-Legge con cui è stata parzialmente abrogata e sostituito la legge regionale in vigore che disciplinava il sistema elettorale della Regione Puglia, portando così i cittadini di tale territorio a votare in conformità con le nuove regole introdotte.
L'elaborato si soffermerà in primo luogo (Capitolo I) sulle tappe che hanno portato alle due distinte reazioni e sui motivi che hanno spinto il Governo ad utilizzare il proprio potere di sostituirsi al Consiglio della Regione Puglia focalizzandosi sull'analisi degli strumenti impiegati.
Verranno in seguito (Capitolo II) analizzati il principio di parità di genere e le misure di promozione adottate a livello nazionale per l'implementazione di tale principio e a cui le Regioni devono conformare il proprio apparato normativo.
Il III Capitolo sarà invece dedicato all'approfondimento dell'utilizzo del potere sostitutivo nel contesto del regionalismo italiano con particolare riferimento alle problematiche giuridiche sollevate dall'attivazione di tale istituto nella vicenda che ha coinvolto la Regione Puglia, quali quelle concernenti il rispetto del principio di leale collaborazione.
Nelle riflessioni conclusive, sulla base del quadro ricostruito grazie allo studio della dottrina e della giurisprudenza della Corte costituzionale, ci si chiederà se effettivamente l'attivazione del potere sostitutivo fosse l'unica strada perseguibile, se lo stesso sia stato utilizzato nelle forme e nei modi corretti e se l'intervento sostitutivo del Governo abbia raggiunto l'obiettivo auspicato di rendere la normativa regionale pugliese conforme alle disposizioni nazionali volte a garantire il principio della parità di genere nell'accesso alle cariche elettive.