Controcorrente - Uno sguardo nell'immaginario di Gaetano Pompa

INTRODUZIONE Gaetano Pompa è stato un artista poliedrico, dotato di un talento spesso poco riconosciuto. Quando chiesi al professor Berto di farmi da relatore per la tesi, mi propose diversi nomi di grandi artisti del Novecento da esaminare, raccomandandomi che per svolgere un buon lavoro, bisognava provare un certo legame di empatia nei confronti dell'artista che avrei scelto. Nel mio lavoro di ricerca, ebbi fin da subito qualche difficoltà: navigando in internet notai che, tra le opere e le biografie degli artisti proposti dal professore, risultavano pochissime opere visionabili; ma dai pochi lavori che si potevano trovare disseminati in rete, si percepivano immediatamente peculiarità caratterizzanti di ciascuno di loro che mi portarono a pensare che questi artisti fossero ben meritevoli di una maggiore attenzione da parte del pubblico. Mi imbattei nel nome di Gaetano Pompa, e la prima cosa che mi incuriosì, tra lo stupore e lo sconcerto di quello che osservavo, fu il modo con cui egli rappresentava, attraverso un lavoro complesso e maniacale, personaggi grotteschi che rimandano ad un arte di tempi remoti. Man mano che analizzavo il suo lavoro, scoprivo sempre più cose su questo artista-artigiano capace di modellare la materia attraverso la manualità delle tecniche da lui adoperate, e la sorprendente abilità di donare vitalità alla tela, al bronzo, alla carta e alla ceramica. Dopo un po', iniziai a capire che dietro quel mondo fantastico, ne esisteva uno reale da dove egli traeva spunto. Per Gaetano la musica, la letteratura e la storia furono ulteriori fonti di ispirazione che, integrate nella sua arte, dimostravano uno spiccato senso d'intuizione ed un raro talento nel saper reinterpretare concetti relegati ad altre forme espressive. Ciò mi portò a riflettere sulla sua straordinaria capacità di raccontare la storia, attraverso la rievocazione di modi e costumi appartenenti ad un altro mondo. Come uno storiografo egli narrava, attraverso la sua arte, le gesta e gli aspetti più tirannici di valorosi condottieri, imperatori e principi - armonizzati in scenari surreali, come per darci prova dell'eroismo o della follia di quelle poche persone capaci di vedere oltre i confini del possibile. Questi cavalieri erranti dalle strane forme trasfigurate mi riportavano alla mente quando da bambino sognavo di essere un paladino alla corte di re Artù - ed il sublime gioco d'infanzia che la fantasia esercitava sulla realtà, mi permetteva di trasformare l'ordinario in cose straordinarie. 4