Tim Berners-Lee tra passato e futuro: dal World Wide Web a Solid

4 INTRODUZIONE L’oggetto di questo elaborato è l’invenzione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee, dal punto di vista non tecnologico, bensì dell’impatto sociale che esso ha provocato. È evidente infatti che la sua evoluzione è avvenuta in modo parallelo ad un cambiamento sociale, che ha condotto all’effetto distorto volto ad una sorveglianza di massa da parte delle imprese, e dunque ad una conseguente diminuzione della privacy per gli utenti del Web. Privacy che, negli ultimi anni, è argomento molto discusso: anche Berners-Lee affronta la tematica, muovendo proprio delle critiche al contesto che oggi caratterizza il Web, con un profilo interessante appunto in funzione della provenienza della riflessione da parte del suo stesso inventore. Le motivazioni che mi hanno spinto ad approfondire tale tematica sono riferite al fatto che oggi il Web è innegabilmente entrato a far parte della vita quotidiana, con sempre più persone che paiono non poterne più fare a meno: riprova ne è che ormai ogni individuo possiede uno smarthphone, un tablet o un pc, quadro reso possibile anche dalla presentazione da parte di operatori telefonici di prezzi e tariffe talmente competitivi e alla portata di tutti che ormai chiunque può permettersi una connessione Internet. Il panorama appena descritto costituisce senz’altro un vantaggio per chi vuole rimanere costantemente connesso, ma è necessario considerare anche gli aspetti negativi dell’essere sempre online. Berners-Lee rivolge la sua riflessione anche all’indagine di eventuali modalità di protezione degli utenti rispetto ad attacchi hacker, ma anche e soprattutto allo studio di profili di contrapposizione agli effetti distorti della c.d. sorveglianza di massa: è in questo senso che affronta le predette tematiche in modo critico, ma anche propositivo, mettendo in atto delle soluzioni per “salvare” il Web. Per redigere questo elaborato mi sono avvalsa di fonti dirette, nello specifico dichiarazioni rilasciate dall’inventore durante interviste, nonché della consultazione della manualistica sull’argomento, quali fonti secondarie. La tesi è articolata in tre capitoli.