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L'Ecopedagogia e il suo ruolo in Steiner e Montessori

Per quanto i fisici si addentrino nella materia, la natura non rivela la presenza di nessun "mattone fondamentale" - come si è stati convinti per secoli seguendo la fisica di Galileo e Newton - ma è per così dire, “vuota”, o meglio, appare come una connessione di onde elettromagnetiche, di interazioni di fasci di energie, relazioni di relazioni.

Ma se tutto è in relazione inestricabile con tutto, allora il vedere e manipolare senza limiti ed empatìa la realtà fisica e perfino psichica e genetica come fosse un planetario supermercato a disposizione, fatto di cose ossessivamente impacchettate e confinate, non potrebbe essere già questo di per sè contro natura, contro la vita e patologizzante ?

Se nessuna delle azioni della Razionalità-Tecnica può essere ragionevolmente isolata dai suoi effetti o conseguenze, e se di per sé la Razionalità-Tecnica non può vedere gli effetti e le conseguenze nella sua complessa rete di rapporti, allora ha bisogno di essere ri-compresa il più possibile in uno sguardo d'insieme che veda tale Rete; deve, per così dire, essere ri-compresa da una Razionalità del Sentire/Percepire.

A questo proposito, oltre alla fisica dei quanti, è bene nominare anche Arne Naess (1912-2009) un filosofo, alpinista e attivista norvegese, padre dell'attuale movimento dell'ecologia profonda, il quale, ispirato da Spinoza, Gandhi e le teorie della Gestalt, ha dedicato, in risposta alla crisi planetaria, tutta la sua vita a una filosofia dell'armonia e dell'equilibrio ecologico, chiamata Ecosofìa.
Già da un articolo del 1973, ma rivalutato solo pochi anni or sono, distingueva tra ecologia superficiale ed ecologia profonda. Per Naess l'ecologia superficiale e il suo ambientalismo, sono sì sensibilizzazioni alla cura dell'ambiente, ma insincere o ancore immature. Esse partono tutte dal vecchio ed erroneo punto di vista antropo-centrico, per cui l'ambiente è da preservare perché è una risorsa importante al servizio e ad arbìtrio dell'uomo.
L'ecologia profonda invece, fa suo il nuovo punto di vista eco-centrico, per cui l'uomo non è il padre-padrone della natura ma è un organismo vivente intrecciato a tutti gli organismi viventi a lui intorno, se pur con il ruolo speciale di esserne custode.
Naess vedeva nelle culture indigene animiste o in alcune civiltà antiche ancora la presenza di questo eco-centrismo, prima che il razionalismo occidentale prendesse piede con la forza.
In queste culture, in questi popoli, per quanto ci sembri impossibile, la distinzione fra soggetto e oggetto non c'è, l'essere è la relazione, il senso di appartenenza agli altri, a un luogo, alla terra ed è la gioia di farne parte:
“La relazionalità ha valore ecosòfico, perché aiuta a scalzare la tendenza a vedere gli organismi o le persone come qualcosa che può essere isolato dal proprio ambiente. Parlare di interazioni tra organismi e ambiente dà origine ad associazioni sbagliate, perché un organismo è un' interazione.”
Così cambia anche la percezione dell'identità, essa non è Ego ma Sé, ovvero non è un io isolato, un individuo separato dal resto, ma è costitutivamente, necessariamente, un io che è insieme anche un noi, un' identità osmotica con l'altro :
“Nel pensiero politico individualista e utilitarista, prevalente negli stati occidentali moderni, i termini auto-realizzazione vengono utilizzati per ego-realizzazione. Si sottolinea l'incompatibilità ultima ed estensiva degli interessi di differenti individui. In opposizione a questa tendenza ne esiste un'altra, che si basa sull'ipotesi di una crescente compatibilità, di pari passo con una crescente maturità degli individui.”
“Sottostimiamo noi stessi. Tendiamo a confondere il nostro Sé con l' Ego ristretto."

A tale punto di vista, senza negare gli sviluppi della scienza e della tecnica, bisogna tornare. Era chiaro a Naess che effettuare un passaggio del genere non è cosa semplice e veloce, ritenendo che l'ecologia profonda potesse realizzarsi nella maggioranza degli umani solo a partire dal XXII° secolo.

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25 Cap. 3 Analogie e differenze nell'ecopedagogia di Steiner e Montessori Sull'onda dell'attivismo pedagogico e delle “nuove scuole” fin dal primo '900 in Europa, Montessori e Steiner, praticamente contemporanei, rispettivamente con le “Case dei bambini” e le “scuole Waldord” hanno sicuramente influenzato molti approcci innovativi nella scuola e nell'educazione a tutti i livelli, formale, non formale e informale. La differenza generale fra i due che salta all'occhio è il contesto culturale nel quale queste due esperienze pedagogiche sono ritagliate. Maria Montessori era pedagogista e dottoressa in medicina e aveva un approccio analitico- scientifico nello studio dell' infanzia e dell' adolescenza, intorno a cui specializzò i suoi studi e basato sulla verificazione di ipotesi e sull'osservazione empirica. Rudolf Steiner era innazitutto un filosofo, che aveva sviluppato una propria originale visione dell'uomo e del mondo, oggi appunto conosciuta come “Antroposofia”, alla luce della quale ha studiato olisticamente quasi ogni ambito del sapere umano, apportando nuove teorie e punti di vista, dalla religione alla medicina, dall'economia alla fisica, dall'agricoltura all'educazione e alle arti, dando alla creatività e all'arte un importanza speciale. Per quanto riguarda Steiner, proprio in virtù di questa forte interdisciplinarità, ogni cosa è interdipendente da altre, in una visione olistica dove il tutto e le parti sono sinergiche come un organismo vivente che tende a svilupparsi. Nel caso specifico dell'educazione egli usa il concetto di triarticolazione. 44 Come l'organismo fisico dell'uomo è costituito da tre parti che collaborano naturalmente fra loro, testa (pensiero), arti (volontà), cuore-tronco (sentimento), così l'organismo sociale è costituito dalle tre rispettive parti culturale, economico, politico-giuridico. Quando prevale una delle tre dimensioni sulle altre, il corpo fisico così come la società si ammalano. Viceversa, se la società rispetta i principi ispiratori dei tre ambiti, libertà per la cultura, fraternità per l'economia, uguaglianza per i diritti, essa è sana e può svilupparsi armonicamente. 44 Cfr. Steiner R. Libera scuola e triarticolazione, Milano, Edizione Antroposofica, 1980

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Baratta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università Telematica "Italian University Line" - IUL
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Franco Cambi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 46

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Parole chiave

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ecologia
montessori
olismo
steiner
ecosofia
ecopedagogia
naess
ecocentrismo
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