L'informazione e la formazione ai medici di medicina generale sull'espressione di volontà nella donazione di organi e tessuti. Uno studio descrittivo.

5 PREMESSA Donare i propri organi dopo la morte significa salvare vite umane. È un atto di grande generosità, che permette al paziente in gravi condizioni la possibilità di guarire e di tornare ad una vita normale. Il fabbisogno di organi è superiore alla disponibilità degli stessi e la possibilità del trapianto è legata soprattutto ad un gesto di altruismo di un’altra persona, il donatore appunto. Esprimersi sull’opportunità (e non sull’obbligo) di manifestare la propria volontà a donare organi e tessuti quando si è in vita rappresenta una scelta altruistica e di solidarietà adottata in piena libertà. L’infermiere di coordinamento alla donazione e trapianto di organi e tessuti gioca un ruolo fondamentale nel processo di donazione – trapianto. Come specificato dall’art.12 Legge n. 91 del 1999 1 nel quale si ribadisce come l’integrazione di competenze clinico-organizzative nelle attività di donazione tra medici e infermieri permetta di ottimizzare tutto il processo donazione e trapianto e di assicurare un lavoro di alta professionalità. Il miglioramento delle qualità assistenziale è lo specchio della stretta integrazione tra le competenze mediche ed infermieristiche. 2 L’obiettivo di questo studio è verificare l’effettivo grado di conoscenza e di formazione che i medici di medicina generale hanno sulla tematica: donazione di organi e tessuti e sull’espressione di volontà alla donazione. L’informazione e la formazione al personale sanitario, alla popolazione nonché l’aggiornamento del proprio sapere fanno parte del profilo professionale nonché del codice deontologico dell’infermiere. 3 1 Legge 1° Aprile 1999 n.91 art. 12 comma3 Coordinatori Locali 2 Il sistema donazione e trapianti in Italia: analisi di un modello di integrazione tra professionisti della salute 3 Codice deontologico infermieri 1999 art.11, 40