Riforme pro concorrenziali e crescita della produttività nell'Unione Europea
Sin dal principio l'Unione Europea ha fatto della libertà d'impresa e di commercio una delle colonne portanti nella determinazione della sua politica economica, ritenendo la concorrenza l'elemento base per accrescere lo sviluppo economico-sociale.
Il processo di miglioramento della concorrenza europea fine ad aumentarne produttività e competitività del sistema produttivo, si sviluppa mediante un insieme combinato di riforme del mercato a carattere strutturale, a costo zero o quasi. Questa via sembra esser oggigiorno una delle poche percorribili, data la generale stagnazione che da anni caratterizza il vecchio continente e le difficoltà e i vincoli di bilancio posti ai governi, che impediscono politiche fiscali espansive a sostegno della domanda aggregata.
In ogni caso il processo attraverso il quale queste acclamate riforme dovrebbero generare crescita non è immediato, ma passa attraverso una serie di canali di trasmissione sui quali l’Unione Europea ha assunto una ferma posizione riguardo le interrelazioni sottostanti.
È dunque utile chiedersi se questa continua rincorsa ad un maggior grado di concorrenza come mezzo tramite il quale aumentare la performance di crescita economica, sia giustificata da una logica concezione alla base, e soprattutto da risultanze empiriche.
A questo proposito viene data innanzitutto una rassegna di tutta quella che è la legislazione comunitaria, in un secondo paragrafo vengono poi illustrate quelle che sono le indicazioni della dottrina, nel terzo paragrafo sono presentate e analizzate alcune risultanze empiriche rilevanti, ed infine nel quarto e ultimo paragrafo vi sono esposte le conclusioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Dario Cibin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Elena Podrecca |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 37 |
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