I disturbi specifici dell'apprendimento
Nella maggior parte dei casi l’apprendimento avviene in modo automatico, ma non va trascurata quella minore percentuale di persone che presentano ostacoli in questo processo non più definibile “naturale”.
Le difficoltà sono caratteristiche tipiche di ogni apprendimento che normalmente svaniscono con il passare del tempo e con il processo di maturazione; però, per alcuni alunni, il deficit non ha il carattere della temporaneità e pertanto si configura come persistente e in grado di alterare i processi di apprendimento automatici quali lettura, calcolo e scrittura.
Queste difficoltà vengono definite DSA: Disturbi Specifici di Apprendimento, e hanno un ruolo clinico estremamente delicato e molto problematico. Essi interessano circa il 3-4% della popolazione scolastica e purtroppo tendono ad essere spesso interpretati come scarso impegno, pigrizia o semplice svogliatezza da parte del bambino.
Quando la loro interpretazione tende ad essere sbagliata, frettolosa e grossolana si creano situazioni problematiche vere e proprie, incrementate anche dalla sottovalutazione del disturbo stesso che non permette una diagnosi e un intervento tempestivi.
Inoltre, pur manifestandosi con diversa gravità, incidono pesantemente sul rendimento scolastico generale creando nell’alunno situazioni di disagio anche a livello relazionale e sociale.
Nell’ultimo ventennio si è assistito ad un evolversi dell’attenzione nei confronti di queste problematiche sia da parte della Legislatura Italiana che dagli studiosi internazionali, permettendo così la delineazione di leggi, teorie e interventi che potessero aiutare, spiegare e intervenire per migliorare le condizioni di vita di queste persone.
Il presente lavoro nasce da un personale interesse di approfondire le tematiche relative a tali disturbi e dalla possibilità lavorativa, di trovarmi di fronte a bambini con queste difficoltà. Esso è strutturato in tre capitoli ognuno dei quali affronta tematiche relative a vari e diversi aspetti dell’oggetto di studio.
Il primo capitolo offre una panoramica sui DSA e sulle loro caratteristiche principali, prima in modo generale, concentrando l’attenzione sulle definizioni avanzate dai diversi studiosi e su quelle delle nosografie tradizionali, poi più approfonditamente, in riferimento ai vari tipi di disturbi in particolare (dislessia, disortografia, discalculia).
Il capitolo successivo inquadra i principali modelli teorici di riferimento (di stampo psicologico, cognitivista, medico) in modo tale da avere una conoscenza adeguata sui principi generali che hanno segnato il percorso nello studio e nella ricerca di tali problematiche. Le teorie sono suddivise in riferimento al disturbo che cercano di spiegare, e di ognuna si menzionano gli alcuni studi che la confermano e quelli che la smentiscono.
Infine, il terzo ed ultimo capitolo focalizza l’attenzione sul percorso diagnostico, sulla prognosi e l’evoluzione, e su alcuni possibili interventi da attuare nella cura dei DSA. Inoltre, questa sezione, contiene un paragrafo relativo agli aspetti giuridici connessi ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento e alla varie leggi emanate in materia di disabilità. Le considerazioni finali vengono esposte nella conclusione.
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Bentivegna |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | UKE - Università Kore di Enna |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Serafino Buono |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 79 |
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