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Nuovi miti razionalizzanti dell’attività produttiva e paternalismo Olivetti

L’utilizzo di questa prefazione è funzionale per sottolineare i processi di trasformazione dell’organizzazione produttiva e del mercato occorsi agli inizi degli anni ’80 su scala mondiale.
Giovanni Agnelli, in prima istanza, individua cause tecnologiche e di innovazione scientifica atte a modificare ogni aspetto di vita degli individui oltre a quello produttivo-organizzativo delineando un mercato non più facilmente definibile bensì in continua trasformazione in cui le modalità e gli strumenti di realizzazione sono mutevoli e non chiaramente definibili.
In seconda istanza, si osserva un crescente sviluppo del mercato asiatico ed in particolare di quello giapponese dovuto a numerosi fattori tra cui la cultura e l’assetto sociale, esempio di tutto ciò è il concetto di clan postulato da Ouchi.
In conclusione, Agnelli, sottolinea l’obsolescenza del modello Ford, visto come mito razionalizzante il quale era a guida delle logiche d’impresa occidentali, auspicando una trasformazione dell’organizzazione produttiva ormai incompatibile con il nuovo mercato.

In questa tesi ho deciso di parlare della caduta del “mito razionalizzante” Fordista per quanto riguarda la capacità produttiva aziendale e i vari risvolti sociologici ed economici che esso ha prodotto nei diversi paesi.
Sono avvenuti cambiamenti che riguardano sia i metodi tecnico-produttivi sia di organizzazione del personale che portano alla nascita di una forte “cultura aziendale”.
Dal punto di vista personale ho trovato molto interessante approfondire i meccanismi che compongono gli ingranaggi del sistema di produzione di massa, analizzando le evoluzioni di strategie, pensieri e scuole che hanno portato ad un capovolgimento delle concezioni inerenti le figure di operai, consumatori e del mercato stesso, considerati in un promo momento come soggetti passivi, estremizzando i criteri taylor-fordisti, ed in seguito considerati sempre più come portatori di valore aggiunto, di conoscenze, un know how ricco di implicazioni economiche e sociali.
A seguito di queste riflessioni personali, ho strutturato la tesi in sei capitoli. Partendo da una breve spiegazione dei tratti caratteristici e dal confronto tra sistemi di produzione antitetici tra loro, Taylor-fordista e Toyota, per giungere sia all’analisi dell’Economia dei costi di transazione, funzionale in quanto pone le basi per la nascita del paternalismo industriale e allo sviluppo dei vari modelli paternalistici sorti nel corso del tempo.
Le nozioni sviluppate di seguito sono state rese necessarie grazie ad una riflessione sviluppata nel corso delle lezioni tenute dal docente sui concetti di integrazione e coesione all’interno dell’organizzazione produttiva della società post-industriale, concetti che implicano all’interno dell’azienda la capacità di coniugare i propri obiettivi con quelli dei dipendenti.
A partire dagli studi della Scuola delle relazioni umane l’obiettivo principale della nuova organizzazione post-fordista diventa quello della “coerenza interna” delle aziende in quanto si pone un parallelismo tra di essa e gli organismi viventi composti entrambi da parti funzionalmente differenziate che devono essere integrate tra loro.
Tentativi di integrazione e coesione pongono le basi per una nuova organizzazione produttiva e di divisione del lavoro, il paternalismo, il quale mira a proporre una visione centrale dell’impresa agli operai e alla società, facendo si che l’imprenditore venga considerato come un “padre”, permettendo un’identificazione con un gruppo omogeneo molto simile alla famiglia.
A fronte di questa nozione paternalistica è stata necessaria una delucidazione sui vari modelli sviluppatisi partendo in prima istanza dalla concezione Toyota, proseguendo con il cosiddetto Hondismo fino ad arrivare a casi concreti applicati nel nostro paese con il pensiero Olivetti, il quale costituisce il focus della tesi in quanto la sua applicazione ha presentato una forte capacità, in diverse fasi della sua storia, di creare valore aggiunto grazie ad una forte genialità di un uomo, Adriano Olivetti.

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4 Prefazione “Una sorta di distruzione creatrice sembra essere la nota dominante di questo ultimo scorcio del Secolo Ventesimo. L’onda della lunga innovazione scientifica e tecnologica,sempre più intensa, sempre più persuasiva, sempre più universale, modifica continuamente il disegno del nostro vivere e operare quotidiano. Aggregazioni nuove di dimensione continentale – la comunità europea, l’unificazione dei mercati nordamericani, i legami tra il Giappone e gli altri paesi del Far East – mutano radicalmente termini e modalità del commercio internazionale. Un evento epocale, il collasso del sistema del socialismo reale, ha stravolto in un breve volgere di anni, la geografia economica e politica del mondo, aprendo spazi per un ordine nuovo del quale non sono chiaramente definiti, a oggi, i caratteri e i tempi di realizzazione.. Emergono da questo scenario, nel quale il vecchio non da più certezze ed il nuovo non è ancora in grado di darne, tensioni, problemi ed interrogativi che riguardano in particolar modo il ruolo e le prospettive dell’Occidente industrializzato. La leadership economica del mondo, patrimonio storico indiscusso dell’Europa prima, degli Stati Uniti successivamente, è da tempo contesa con crescente successo del Giappone... Studi e indagini di varia portata ed ampiezza hanno cercato, nel corso di questi ultimi anni, di cogliere le ragioni del successo giapponese individuando cause diverse, tutte valide, ma alla sostanza, nessuna in grado di rendere pienamente conto del fenomeno. Si è parlato con ragione, delle diversità nella cultura,nella disponibilità ed utilizzo del fattore lavoro, nel funzionamento delle istituzioni pubbliche, nei processi formativi del sistema scolastico… Ne emerge la constatazione di un’innegabile obsolescenza dei principi e dei criteri che hanno guida da Ford ad oggi le logiche di impresa in America e in Europa... L’indicazione conclusiva che si può trarre è che si tratta di porre in atto una trasformazione che è possibile, oltre che necessaria; una trasformazione che certo richiede un forte impegno e una forte volontà, ma che appare oggi essenziale per

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Informazioni tesi

  Autore: Simone Bonasio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Gestione e consulenza del lavoro
  Relatore: Domenico Carbone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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Parole chiave

just in time
olivetti
fordismo
governance
williamson
paternalismo industriale
ouchi
bournout
life time employment
sindacalismo d’impresa

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