La rappresentazione della famiglia nei bambini maltrattati
l presente lavoro cerca di analizzare il modo in cui il maltrattamento subito all'interno della famiglia influenza il modo di rappresentarla all'interno dei disegni.
La famiglia è l'ambiente che incide maggiormente sullo sviluppo del soggetto. É all'interno di essa infatti che il bambino entra per la prima volta in relazione con altri individui e con il mondo circostante.
Nel primo capitolo si è data attenzione ai fattori che contraddistinguono le famiglie che favoriscono uno sviluppo sano del soggetto da quelle in cui ciò non è possibile a causa degli abusi che la caratterizzano.
Le dinamiche familiari sono determinate dalle caratteristiche dei genitori e per questo si è cercato di far luce sui fattori che possono favorire un comportamento maltrattante o trascurante verso il figlio. È risultato inoltre fondamentale riportare anche gli effetti che tali comportamenti hanno sul minore.
Nel secondo capitolo l' attenzione viene posta sul bambino, in particolare a come egli, non ancora pronto ad esprimersi con un linguaggio verbale, possa manifestare e “raccontare” le sue esperienze e i suoi vissuti attraverso l’atto grafico. Dopo una panoramica generale sullo sviluppo delle competenze grafiche, è stata posta l'attenzione sul fatto che il disegno in ambito clinico risulta essere uno strumento utile sotto molti punti di vista in quanto cattura simbolicamente sulla carta alcuni dei pensieri e dei sentimenti del bambino. I bambini abusati hanno bisogno di modi alternativi al colloquio per sfogare la paura, la rabbia, l’aggressività, l’ostilità e le sensazioni legate alla violenza.
In particolare dal “Disegno della famiglia” si possono ottenere importanti indicazioni su come il soggetto rappresenta se stesso all'interno delle dinamiche familiari.
Per poter quindi individuare come si modifica la rappresentazione della famiglia in seguito ai maltrattamenti subìti, sono stati formati due gruppi di bambini di età compresa tra i 5 e i 13 anni. Il primo gruppo normativo, era composto da bambini senza vissuti di maltrattamento, il gruppo clinico invece era composto da bambini risiedenti in comunità a seguito dell'allontamento dalle rispettive famiglie in quanto considerate maltrattanti o trascuranti.
Al fine di mettere a confronto questi due gruppi sono stati utilizzati gli stessi strumenti di uno studio pilota di Ionio e Ripamonti (2010) . Tale studio aveva indagato in che modo si modifica la rappresentazione di se stessi all' interno dei disegni in seguito agli abusi subiti.
Sono stati sottoposti due questionari (CBCL e PROPS) ai genitori nel caso dei soggetti del gruppo normativo e agli operatori delle comunità responsabili dei soggetti del gruppo clinico, mentre ai bambini è stato chiesto di effettuare il “Disegno della famiglia”.
Nel terzo capitolo quindi sono state analizzate le caratteristiche del campione e descritti in dettaglio gli strumenti utilizzati e la procedura della ricerca.
Infine nel quarto capitolo sono stati riportati i risultati ottenuti attraverso un t-Test per campioni indipendenti sui punteggi ottenuti dal CBCL e dal PROPS e le differenze significative emerse dai disegni dei due gruppi attraverso il calcolo del CHI quadrato.
Considerando quindi i riferimenti teorici dei primi due capitoli è stata fatta una discussione dei risultati ottenuti, che ha permesso di trarre alcune conclusioni sulle modalità in cui il maltrattamento influenzasse le rappresentazioni dei bambini.
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Informazioni tesi
Autore: | Mila Galabova Tinkova |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Alessandra Ionio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 103 |
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