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Devianza e dipendenza da gioco d'azzardo: un nuovo settore di intervento per l'educatore professionale

Il fenomeno della dipendenza da gioco d'azzardo considerato nella Tesi non è nuovo, esiste da tempo immemorabile ma è nuova la sua trattazione in ambiti quali la cura e la riabilitazione.
Ho scelto di utilizzare principalmente il termine dipendenza da gioco d'azzardo, prediligendolo ad altri quali: gioco d'azzardo compulsivo, gioco d'azzardo patologico, disturbo nel controllo degli impulsi che porta a giocare d'azzardo, etc. Questa scelta deriva dal fatto che ho voluto sottolineare la caratteristica dipendenza intrinseca al fenomeno, piuttosto che inquadrare il problema in termini di diagnosi psicopatologica.
È importante evidenziare che questa particolare forma di dipendenza rientra nelle dipendenze da non-sostanza. Come ogni altra forma di dipendenza ha anch'essa connotazioni psicologiche, ma non ho voluto trattarle in modo approfondito nella Tesi perché esse non sono propriamente di competenza dell'educatore professionale.
Ho preferito quindi illustrare come si evolve la dipendenza da gioco d'azzardo dall'esordio alla richiesta d'aiuto.
Il dipendente da gioco d'azzardo è un deviante; devia dalla media delle persone che giocano a giochi finalizzati alla vincita in denaro. Di fatto, se fruisce dei giochi garantiti dall'AAMS, egli non viola alcuna legge; tuttavia la sua devianza riguarda il non rispetto di un'aspettativa sociale. Gli studi sociologici di R. Caillois riguardo ai giochi mostrano come il gioco d'azzardo sia differente dagli altri giochi, come già detto, e quindi definibile come deviante.
Il nodo gordiano che ho dovuto recidere da subito per poter intraprendere il percorso che mi ha portato alla tesi, è stato proprio quello relativo all'educatore in quanto figura professionale. Ho dovuto comprendere a fondo quanto potesse, e se potesse, operare in ambito di dipendenza da gioco d'azzardo.
Nel lavoro dell'educatore si ripresentano sia il progetto educativo individualizzato, che i colloqui educativi, sia l'équipe, che il lavoro di rete. Tutti i servizi in questo campo operano attraverso équipe multidisciplinari e reti di servizi.
La prevenzione del fenomeno dipendenza da gioco d'azzardo se si vogliono ottenere dei veri risultati, va fatta in modo adeguato progettando interventi e costituendo gruppi specifici nei quali fare prevenzione. Ciò necessita di figure professionali, tra cui l'educatore, correttamente formate sia in ambito di dipendenza da gioco d'azzardo che in ambito di prevenzione.

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1 Introduzione Il mio interesse nei confronti della dipendenza da gioco d’azzardo proviene dall’incontro casuale con tale fenomeno durante il percorso di studi. Mi sono interessato in precedenza della tossicodipendenza ed ho svolto i tirocini del secondo e terzo anno in una comunità terapeutico-riabilitativa per tossicodipendenti. Durante il primo anno ho invece prestato tirocinio in una comunità residenziale per disabili. Il mio intento è stato quello di avvicinarmi ad una tipologia di utenza che non presenti problematiche “croniche”, nei confronti della quale siano possibili interventi educativi (in un contesto di multidisciplinarietà) realmente capaci di riportarla ad uno stato di salute. Questo è difficile da realizzare pienamente, sebbene un’utenza normodotata possa essere un presupposto di piena capacità di recupero. In un primo momento ho trovato molte difficoltà nell’avvicinarmi al fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, questo perché si tratta di un ambito di intervento presentato spesso come competenza esclusiva degli psicoterapeuti (ad esempio nei testi di Ladouceur). Quindi ho scelto di documentarmi a riguardo e trovare un approccio diverso da quello psicologico. La questione che mi premeva risolvere innanzitutto riguardava la figura del’educatore professionale stesso: l’educatore può operare in ambito di dipendenza da gioco d’azzardo? La risposta mi è arrivata da uno dei massimi esperti italiani di dipendenza da gioco d’azzardo, Mauro Croce. Questi mi ha spiegato che l’educatore è presente e lavora in tale ambito. Così ho seguito l’VIII Convegno Nazionale “Auto aiuto e terapia per i giocatori d’azzardo e le loro famiglie”, dove ho avuto modo di incontrare educatori e psicoterapeuti che hanno presentato studi e materiali utilissimi riguardo al fenomeno. Successivamente ho frequentato un corso di formazione della SIIPAC (Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive) sul gioco d’azzardo compulsivo e le new addictions (nuove forme di dipendenza), tenutosi a Roma presso il palazzo sede dell’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato).

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Rebesan
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Brescia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Educatore Professionale
  Relatore: Frediano Sessi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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Parole chiave

goffman
gambling
gioco d azzardo
educatore professionale
sociologia della devianza
roger caillois
ludopatia
dipendenza da gioco d'azzardo
prevenzione gioco d'azzardo
stigma del giocatore d'azzardo

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