Copertura in acciaio per la nuova area mercatale del comune di Maglie (LE)
Sia dalla lettura del concorso che dall'indagine storica appaiono in maniera evidente le problematiche che questo intervento, per sua natura complesso e ampio, provoca e allo stesso tempo si propone di risolvere. La tradizione culturale locale italiana è molto forte e legata in maniera inscindibile con i luoghi e i manufatti che vi trovano spazio, a maggior ragione questa concetto è valido nella terra d’Otranto dove le testimonianze storiche si perdono fin dagli albori della presenza umana in Puglia.
Il parco e le altre attività elencate nel bando dovranno sicuramente non calpestare questa avvertita sensibilità, ma per ovvie ragioni legate alle esigenze quotidiane della popolazione locale, dovranno fornire quei servizi e quelle opportunità auspicate appunto nel concorso.
Molto simile a questa contrapposizione tra esigenze moderne e cultura locale è l’opposizione tra forma e struttura, tra utile e paramento, tra decoro e stile. Vi è quindi la necessità di individuare un sentimento di rispetto unito ad una marcata affermazione del tempo e delle conoscenze presenti nel momento in cui questo intervento viene concepito, a tale proposito una affermazione in particolare si fa spazio in maniera sempre più insistente “sii pulito” nominata e commentata in “Architettura e democrazia” di F.L.W. il quale afferma e propone una architettura lineare, essenziale quasi minimalista, divulgando quanto segue: “…..Oggi, mi pare, noi sentiamo questo grido “sii pulito”, uscire dal profondo delle nostre esigenze. Pare che la macchina stessa abbia promulgato una legge simile a quella di Shinto….. Linee pulite, superfici pulite, scopi puliti. Veloci quanto volete ma puliti come il volo di una freccia …..”.
Individuata una possibile “maniera” di pensare ed immaginare spazi resta un'altra questione molto importante, legata alla morfologia stessa dell’area di intervento, ossia la mancanza di elementi, se si escludono alcuni muretti a secco, unanimemente rilevanti e capaci di far nascere un’intervento articolato e complesso come quello di un parco polifunzionale.
“Mi è così ignota l’”idealizzare” nello schizzo a fantasia. Se non mi si fissano delle limitazioni o delle esigenze ben definite – quanto più specifiche tanto meglio – non avrei problemi da affrontare nulla da combattere, nulla da risolvere: perché allora disturbare l’artista? È forse per questo che le fiere sono universalmente così poco creative e dannose – la mano è troppo libera e perciò le caratteristiche della fantasia sono troppo insignificanti.” F.L.W.
Da qui partono considerazioni e ricerche per decodificare l’area mercatale, e come decodificare una zona così irregolare e così ricca di eventi diversi con destinazioni d’uso non necessariamente simili o complementari? Quale regola lega funzioni diverse e le unisce inscindibilmente in un organismo completo? Quale codice, ancora, unisce la forma con la struttura? E da qui numerose altre problematiche posso trovare spazio in ognuno di noi, problematiche legate alla verità nel costruire, dei materiali, e della funzione.
La soluzione, a mio avviso, sta in una combinazione di misure, di numeri, che derivino da un sistema di misura internazionale, o meglio mondiale: l’UOMO, per il quale e dal quale questo intervento nasce.
“Una misura armonica a scala umana, universalmente applicabile all'architettura e alla meccanica” L.C.
Viene allora ipotizzata una rete che avvolga e racchiuda l’intera area, formata da due diverse maglie:
25,07 x 25,07 (con funzione ricreativa)
6.78 x 25,07 (con funzione distributiva)
Entrambe queste griglie a seconda della destinazione d’uso che dovranno occupare verranno ulteriormente suddivise, si compenetreranno tra loro dando origine a episodi diversi seppure riconducibili ad un ordine superiore in dialogo con le esigenze più pratiche e dirette dei fruitori (l’uomo). La stessa regola, la stessa griglia, è riproposta anche in alzato permettendo risposte diverse ma ugualmente convincenti, riproponendo e confermando la praticità di uno strumento simile anche nel dimensionamento del singolo elemento. Se le proporzioni quindi vengono in qualche modo “assicurate” dall'uso di un congegno come quello sopra descritto va anche riaffermata l’esigenza espressa anche nel concorso della realizzazione di un logo o manufatto che possa identificare il luogo e la sua poli funzionalità. Non meglio di questa occasione perché la forma renda manifesta la funzione in essa contenuta.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Usan |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università IUAV di Venezia |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Roberto Dimarco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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