Proposta irrevocabile e patto d’opzione
Al vocabolo “contratto” l’elaborazione dottrinale e giurisprudenziale ha attribuito una pluralità di significati.
Nel vigente sistema del codice civile italiano il contratto è un accordo e, dunque, per dirla secondo lo schema prospettato dal Savigny «l’accordo di più persone in una stessa manifestazione di volontà, in un idem placitum per la determinazione dei loro rapporti giuridici». Scelta, questa, già presente nel codice civile del 1865 che all’art. 1098 c.c., definiva l’istituto come «l’accordo di due o più persone per costituire, regolare o sciogliere fra loro un vincolo giuridico». Su questa via si è posto anche il Legislatore del 1942 che all’art. 1321 c.c. definisce il contratto come «l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale» introducendo, così, due novità: la “patrimonialità” del rapporto che il contratto tende a regolare, e il termine “accordo” che indica il contratto nella sua interezza (art. 1321 c.c.) e, al tempo stesso, un requisito, una parte di esso (art. 1325 c.c.).
Il Codice Civile prevede una disciplina generale comune a tutti i contratti, tipici ed atipici (art. 1323 c.c.), ed inoltre, una disciplina specifica per taluni singoli contratti. La disciplina generale è poi estesa agli atti unilaterali in base al disposto dell’art. 1324 c.c. secondo cui, “salvo diverse disposizioni di legge, le norme che regolano i contratti si osservano, in quanto compatibili, per gli atti unilaterali tra vivi aventi contenuto patrimoniale”.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Vallefuoco |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Biagio Grasso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 201 |
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