Aquileia Caput Viarum
Quello che oggi è un piccolo paese di provincia immerso nel verde della bassa pianura friulana, in epoca tardo repubblicana e imperiale romana era uno tra i centri più importanti della romanità; per Aquileia infatti transitavano uomini e merci diretti principalmente verso settentrione e verso levante e, grazie alla sua posizione strategica, costituiva una base di appoggio militare per assoggettare sotto la sfera d’influenza romana le vicine province del Norico, della Rezia e della Pannonia. Dalla fondazione della colonia, avvenuta nel 181 a.C., Aquileia godette di un progressivo ed intenso sviluppo economico e di una espansione territoriale funzionale alle mire espansionistiche di Roma.
In questo contesto, l’elaborato si è proposto di analizzare i percorsi delle strade consolari che giungevano, attraversavano e partivano da Aquileia, con l’ausilio delle fonti di carattere itinerario, nella fattispecie della Tabula Peutingeriana e degli Itineraria Antonini e Burdigalense, di fonti letterarie antiche, delle testimonianze archeologiche e delle produzioni dei massimi studiosi in materia.
Le numerose strade di collegamento con le province non ancora romanizzate, con le altre regioni augustee e con importanti centri urbani, hanno fatto di Aquileia un nodo stradale, un caput viarum crocevia per i commerci e per l’organizzazione militare, un luogo di passaggio dal quale difficilmente si poteva deviare. Questo nonostante sorgesse in un difficile contesto ambientale: infatti molte delle terre appena circostanti Aquileia risultavano allora depresse con frequenti divagazioni dei corsi d’acqua, che mutavano il paesaggio a seconda delle stagioni. La particolare morfologia del territorio ha imposto un grande sforzo infrastrutturale di bonifica, arginatura e regimentazione delle acque per la costruzione delle direttrici che attraversavano la bassa pianura friulana, così come i lavori non furono agevoli per la realizzazione delle vie che dovevano valicare le montagne. Un simile impegno logistico garantì la floridezza di Aquileia, ma allo stesso tempo anche la sua rovina, poiché le orde barbariche, per raggiungere e devastare la città, si servirono proprio dell’efficiente sistema viario romano.
Le direttrici affrontate in questo testo non hanno solo un carattere regionale, bensì una dimensione territoriale più ampia: la via Postumia attraversava diametralmente la pianura padana toccando capita viarum come Placentia, dove vi perveniva la via Aemilia, e Dertona, da cui si diramavano percorsi per Augusta Taurinorum (Torino) e per la Gallia, per giungere infine a Genua, sul Mar Ligure; la via Annia-Popilia con il suo sistema integrato di vie terrestri e vie d’acqua permetteva un duplice collegamento con Ariminum, terminale della via Aemilia; le vie per Aguntum e Virunum, sfruttate per la transumanza, la via Gemina diretta a Iulia Emona, l’odierna Liubjana, e le vie della penisola istriana dirette in Dalmatia. Inoltre il porto fluviale di Aquileia sul fiume Natissa (il Natiso cum Turro, descritto da Plinio nel Naturalis Historiae) costituiva lo snodo dei traffici verso l'Europa settentrionale e verso l'Illiria ed era raggiunto da una via per acque interne che toccava i più importanti scali portuali dell’arco adriatico.
L’articolato e capillare sistema viabilistico, che contribuì per secoli a conferire un volto unitario alla Regio X, insieme al capoluogo aquileiese, subì una graduale involuzione con l’avvento dei popoli barbari. La città, continuamente esposta a razzie e devastazioni, declinò fino a ricoprire un ruolo del tutto marginale, nemmeno di passaggio, perché si preferivano utilizzare strade a nord di essa.
Oggi Aquileia conta circa 3000 anime e vive di turismo culturale dal momento che è il massimo centro archeologico del Friuli, risentendo dei positivi influssi turistici della vicina Grado.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Claudio Riboldi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze geografiche |
Relatore: | Giovanna Bonora Mazzoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi