Qualifying and quantifying linuron degradation capacity with colorimetric reaction? Test case on a linuron treated agricultural soil
The phenylurea herbicides (PUH), such as diuron, isoproturon (IPU) and linuron, are one of the main categories of crop protection products and they kill weeds and other plants that grow where they are not wanted. In recent years researchers are paying greater attention to this family of herbicides because of their high biotoxicity and possible carcinogenic properties and because they require several weeks to months for their removal from the environment. Biodegradation is recognized as the primary force in transformation and mineralization of phenylurea herbicides. Degradation products of phenylureas such as 3,4-dichloroaniline (3,4-DCA) may be even more persistent and bind strongly to soil constituents. The 3,4-DCA (possible metabolite from linuron or diuron) displayed a much higher toxicity than their mother compounds. Several tests can be used to see if there is degradation capacity for herbicides present in soil. The most important techniques are mineralization and degradation experiments. In this study, a facile and sensitive method (diazotization-coupling colorimetric test) was tested to see if it is capable to detect and / or quantify the metabolites of isoproturon, linuron and diuron. If this is possible the researchers can replace the time consuming and costly experiments (like mineralization experiments and detection of metabolites in degradation experiments by HPLC) by a colorimetric test to detect aniline compound metabolites of PUH. This was tested on aniline compounds by testing the colorimetric reaction introduced by Pease et al (1962) on this metabolite. In the first part of this study we wanted to test the possibility to create the metabolite by chemical hydrolysis of the herbicide or to create it by means of microbial degradation , so we tried to detect and quantify the aniline compound with color reaction and to compare the results with those obtained by HPLC.
Then in the second part a case study on a linuron treated agricultural soil was performed. Nine soil microcosms were set up in glass columns and subjected to different irrigation treatments during 4 weeks: (1) a discontinuous irrigation with sterile tap water (this treatment is designated as H2O), (2) a discontinuous irrigation with sterile tap water containing linuron (50 mgL-1) (this treatment is designated as ? x LIN), (3) a single addition of 1mL of 50 mgL-1 linuron in sterile tap water at the start of different treatments, followed by discontinuous irrigation with sterile tap water (this treatment is designated as 1x LIN). Each treatment was performed in triplicate. Just before the start of the different irrigation treatments and after 4 weeks of incubation small amounts of soil were taken from the surface of the soil column and mineralization and degradation experiments (evaluated with both HPLC and the colorimetric test) were started. After four weeks of different linuron treatments soil samples were taken for DNA-extraction to perform a molecular analysis of the Variovorax population and the linuron degradation genes under different exposures. The results obtained shows an effect of the exposure to linuron on the soil microbial community. Although we could not detect a significant increase in the suspected linuron degrading genus (Variovorax), we could observe a shift in the Variovorax community. Under the influence of the discontinuous linuron supply a Variovorax population (S) not part of the dominant Variovorax populations in soils without linuron supply, seems to have become more dominant. This implies that this strain plays an important role in situ linuron degradation and thus supports the hypothesis of Breugelmans et al. (2007) that the genus Variovorax plays a dominant role in in situ linuron degradation. Based on the results obtained in this study, significant differences in the qualification of linuron degradation and the quantification of 3,4-DCA as main metabolite of linuron between HPLC and the diazotization-coupling reaction was observed. We can therefore conclude that the colorimetric reaction is not trustworthy for the quantification of 3,4-DCA and thus for the detection of linuron degradation.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Castagna |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria per l'ambiente e il territorio |
Relatore: | Massimiliano Fabbricino |
Lingua: | Inglese |
Num. pagine: | 69 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Biodeterioramento di un Notarile del XVII secolo: diagnostica e metodi di intervento
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi