I battuti nella tradizione costruttiva dei popoli del bacino del Mediterraneo
Correntemente ci si riferisce ai rivestimenti orizzontali parlando di pavimenti, a prescindere dai materiali e dalle tecniche utilizzate, ma tale definizione deriva in realtà dall’antica maniera di rifinire i piani di calpestio e di copertura: la battitura. La radice “pavio”, da cui poi “pavimento”, si traduceva infatti in Grecia in “battere”, “percuotere”.
Sebbene i battuti abbiano goduto di ampio consenso nei secoli, essi sono ormai da tempo stati messi da parte per far posto a tecniche costruttive innovative e forse migliori. È però importante conoscere la loro origine e i vari sviluppi che i battuti hanno visto non solo a titolo storico-culturale, ma anche e soprattutto per mantenere viva una cultura del recupero edilizio che permetta di dialogare con manufatti che ancora oggi svolgono perfettamente i compiti assegnati loro e riuscire a leggere, in ciò che resta del passato, quelle pratiche costruttive e quegli accorgimenti tecnico-pratici che, per quanto a volte rudimentali, hanno costituito punto di partenza per le più innovative tecniche moderne.
I battuti o massi pavimentali in genere, senza ancora distinguere tra le varie classificazioni esistenti al riguardo, presentano infatti numerose qualità legate in parte all’elevato spessore che li costituisce, qualità a volte non auspicabili e raggiungibili con i mezzi moderni. La sovrapposizione di più strati eterogenei permette un ottimo isolamento acustico, la struttura pesante offre una buona inerzia termica e un buon isolamento, l’umidità è catturata come in una spugna che assorbe e rilascia ciclicamente. Ciascuna di queste caratteristiche è stata privilegiata e quindi migliorata nel tempo in funzione di fattori geografici o culturali tramite numerose variazioni al tema: lastrici napoletani, veneziani, alla genovese, pavimenti in terra cruda ed altre interpretazioni.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Annamaria Della Sala |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Edile |
Relatore: | Francesco Polverino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 114 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Progetto di recupero di una casa a corte nello ksar Zénaga a Figuig, Marocco
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi