Modelli di amore e nuove forme di vita: il caso dell'omosessualità
L’indagine empirica si è potuta costruire grazie all’aiuto determinante della comunità gay e lesbica cuneese. Il territorio osservato non presenta luoghi di ritrovo dichiaratamente riservati ad omosessuali ma tuttavia il progetto si è potuto realizzare grazie a un reticolo di conoscenze e di amicizie. Dalle affermazioni degli intervistati emergono alcuni punti salienti. Secondo la maggior parte di essi l’omosessualità viene descritta “non come scelta che ciascuno può fare” ma come condizione di un individuo. Potrebbe riassumersi come uno dei tanti modi di essere una “forma di amore” che si manifesta nei confronti di persone dello stesso sesso, e come tale va rivalutata alla stessa stregua dell’amore eterosessuale. In questa accezione la sessualità diventa una variabile, come una qualità che può essere coniugata in modo diverso a seconda della condizione intima di ciascuno. Secondo le testimonianze sembra possibile vivere l’omosessualità senza traumi, nella ricerca della felicità, nello scambio e arricchimento affettivo. Attraverso questa modalità espressiva è possibile trovare il giusto equilibrio personale e di coppia che rappresenta un obiettivo irrinunciabile per giovani e meno giovani. L’omosessualità è intesa come fatto naturale della propria identità, per indicare che essa è una inclinazione dell’individuo, un modo d’essere, una predisposizione che si ha, è il “rendersi conto di avere determinate attrazioni e di doverle esternare”.
L’approccio riservato al mondo omosessuale ha subito mutamenti di opinione negli ultimi vent’anni e precisamente da quando la sodomia era ritenuta caratteristica di atti occasionali e riguardava l’infrazione di antichi diritti civili o canonici il cui autore ne era soltanto il soggetto giuridico. L’omosessuale ormai è diventato un personaggio con un passato, una storia, un’infanzia, un carattere, una forma di vita, una morfologia e un’anatomia, una sessualità. Il sodomita era considerato un recidivo, l’omosessuale è un essere umano prima di tutto, con la propria dignità.
Determinanti sono stati gli contributi riportati dalle ricerche scientifiche nel riconoscere l’identità omosessuale abbandonando la visione di omosessualità intesa come patologia. Le conseguenti innovazioni hanno trovato collocazione autentica attraverso i comportamenti e le abitudini degli omosessuali che sempre più spesso sono personaggi prestigiosi, con importanti cariche pubbliche ad esternare le proprie predisposizioni sessuali. Notevole compagna di informazione chiarificativa del modello di vita omosessuale è stata in questo secolo l’opera di divulgazione operata dalle associazioni. L’interesse dei media alle celebrazioni del mondo omosessuale ha notevolmente contribuito a fare da cassa di risonanza alle manifestazioni omosessuali provocando l’attenzione dell’opinione pubblica e dell’uomo comune sugli aspetti e le problematiche riguardanti l’ambiente omosessuale. In molti ambienti si è messo in moto un nuovo ordine di idee: gli eterosessuali oggi dimostrano maggior tolleranza, rispetto e attenzione verso questo mondo. Abbandonata l’idea di segregazione, condanna, ipocrisia, sarcasmo, non accettazione, confusione con formali ed informali patologie erotiche oggi si ricorre a reiterpretazioni più rispondenti alle nuove concezioni culturali e alle moderne teorie scientifiche.
Non ci siamo limitati ad analizzare il rapporto fra atti e attori, fra comportamenti e identità, ma abbiamo preso in considerazione altre tre dimensioni di questo processo: il tipo di relazione esistente fra partner, i criteri di selezione dei partner e le caratteristiche della subcultura. Dalle rilevazioni eseguite le relazioni affettive si basano sul principio di eguaglianza. A differenza di ciò che avveniva in passato, esse non sono più strutturate su una polarizzazione di identità e di ruoli: adulto-ragazzo, attivo-passivo, maschile-femminile, non sono più caratterizzate da un’asimmetria né sessuale né sociale. I luoghi e i gruppi sociali nei quali gli intervistati e le intervistate hanno passato parte del tempo in cerca di un partner o per svago, per proteggersi o per aiutarsi, hanno assunto nel corso del tempo caratteristiche diverse. Molti ambienti sono del tutto spontanei, improvvisati, rappresentano in sintesi brevi evasioni per informali incontri a volte clandestini. Assenti i luoghi organizzati, a meno che non si parli di ambienti domestici particolarmente esclusivi dove è possibile esternare ogni privato capriccio.
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Informazioni tesi
Autore: | Luisa Pozzoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Torino - sede di Cuneo |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze del servizio sociale |
Relatore: | Raffaella Ferrero Camoletto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 69 |
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