Lo sviluppo di una metodologia operativa basata su modello di Porter: applicazione al caso di due settori
Il seguente lavoro di tesi si basa sullo sviluppo di una metodologia operativa che riesca a rendere più maneggevole e utile il modello delle Cinque Forze Competitive elaborato dall’economista M. Porter per lo studio, l’analisi e la comprensione pratica delle dinamiche esistenti in un determinato settore al quale si aspira ad accedere o nell’abito del quale si desidera diventare sempre più competitivi.
Come verrà illustrato nella prima parte del lavoro di tesi, il modello di Porter è di tipo descrittivo. Vengono, infatti, esplicitate una serie di variabili che condizionano l’intensità di ciascuna delle cinque forze, senza entrare nel merito delle modalità operative attraverso le quali misurare il valore di tali forze.
Nel corso del lavoro di tesi si è proceduto, pertanto, a definire, per ciascuna delle cinque forze, un insieme di variabili influenzanti. Ciò in base all’analisi della letteratura. Successivamente, per ogni variabile, sono stati definiti dei criteri di valutazione e delle scale di misurazione. In tal modo è stato possibile sviluppare una metodologia operativa che consente di associare, in una scala numerica da uno a cinque, un valore a ciascuna delle variabili. Calcolando la media aritmetica dei valori assegnati alle variabili relative ad ogni forza, si è giunti ad attribuire un unico valore numerico a ciascuna forza del modello. Trovando la media di questi cinque valori, si è determinata l’attrattività del settore considerato, espressa, a sua volta, da un singolo valore numerico, compreso anch’esso tra uno e cinque.
Entrando nel merito del lavoro di tesi, il primo capitolo si articola in 5 paragrafi, ognuno dei quali presenta una panoramica generale della forza in oggetto alla quale segue un’attenta descrizione schematica dei fattori principali dai quali è costituita, grazie all’analisi delle più importanti variabili che influenzano i fattori stessi.
In base a ciò, nel secondo capitolo si procede con l'individuazione di criteri per la valutazione e la misurazione di ogni singola variabile, anche grazie all’utilizzo di esempi reali, in modo da realizzare una metodologia quantitativa di analisi del settore che possa essere utilizzata in modo pratico. Per ogni variabile verrà scelta un'unità di misura che riesca a rappresentarne la natura, e realizzata una scala che assegni il valore minimo, se la presenza della variabile contribuisce a migliorare il posizionamento competitivo e la redditività dell’impresa, quello massimo se tale presenza peggiora questi due aspetti. Al termine di ogni paragrafo, corrispondente all’analisi di una forza, sarà presentata una tabella, sintesi schematica dell’analisi condotta, la quale aspira ad essere realmente utile secondo due prospettive. La tabella, infatti, può essere sfruttata dalle imprese già appartenenti ad un settore, per focalizzare lo ‘stato di salute’ del mercato in cui si trovano a competere, individuando quali sono i punti da rafforzare, quelli da conservare o da mutare per migliorare la redditività; in secondo luogo può essere adottata dalle nuove aziende, per capire se posseggono strumenti e competenze necessari per inserirsi in un settore e capire se quest'ultimo non è saturo per accoglierle, ma, al contrario, sufficientemente attrattivo.
Nel terzo capitolo la metodologia sviluppata viene ‘testata’ procedendo all’analisi di due diversi settori, quello lattiero-caseario e quello alberghiero. La scelta di tali settori è stata fatta in base alla possibilità di reperimento dei dati necessari, correlata all’esigenza di mettere in evidenza la validità della metodologia operativa sviluppata.
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Informazioni tesi
Autore: | Renata Brillante |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria gestionale |
Relatore: | Guido Capaldo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 111 |
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