Protocollo di utilizzo del Category Rating 10 nella gestione del carico allenante in giovani calciatori
L’allenamento sportivo è un processo d’azione complesso e multifattoriale disciplinato da una pluralità di leggi di natura biologica, pedagogica e psicologica, la cui conoscenza è basilare per una sua impostazione efficace. Tra le abilità che l’allenatore moderno deve possedere nella programmazione di un piano d’allenamento, vi è la consapevolezza e il controllo dell’effetto prodotto dallo stress fisico sull’organismo dell’atleta. La continua ricerca di stimoli allenanti capaci di produrre risposte cellulari stabili e durature, costituisce un principio universale del processo di preparazione. In pratica, lo stress fisiologico imposto all’organismo determina una serie di adattamenti legati alla natura, intensità e durata dello sforzo richiesto. I ricercatori Booth e Thomason ( Booth & Thomason 1991 ) definiscono il carico interno come lo stimolo che il mezzo di allenamento induce sulle proprietà strutturali e funzionali delle cellule, degli organi e degli apparati. Pertanto, l’utilizzo di efficaci metodiche di monitoraggio e controllo dello stimolo allenante, permette al preparatore fisico di valutare dal punto di vista biologico la “profondità” del carico. In tal modo, è possibile rispettare i tempi dei processi cellulari necessari per il ripristino dell’equilibrio organico e per il successivo adattamento.
Il presente elaborato, oltre a fornire le basi psicobiologiche dello sviluppo delle scale di percezione dello sforzo, si pone l’obiettivo di esaminare la validità di costrutto, ovvero verificare quanto l’utilizzo del metodo che si avvale della scala CR 10 sia correlato al carico di lavoro misurato con il metodo che utilizza la frequenza cardiaca come parametro di riferimento, dato che questa viene considerata dal mondo scientifico un valido indicatore dell’intensità dell’esercizio. Il valore di frequenza cardiaca, espresso in percentuale di quella massima, rappresenta un valido strumento per quantificare l’intensità dell’allenamento aerobico. Parimenti, il metodo che si basa sulla percezione dello sforzo e sulle scale di G. Borg si è dimostrato altrettanto efficace e scientificamente valido nella valutazione del carico interno. Inoltre, la sua applicazione non richiede strumenti costosi e di complicato utilizzo, ma la conoscenza, il corretto impiego delle scale e delle procedure che sono alla base del metodo. Oggi le scale di percezione sono, insieme alla frequenza cardiaca e al massimo consumo di ossigeno, i parametri di controllo dell’intensità dell’esercizio fisico storicamente consigliati dalle linee guida dell’American College of Sports Medicine ( ACSM 1998; ACSM 2009 ).
In questo lavoro di Tesi, il metodo di percezione dello sforzo è stato applicato a dodici giovani calciatori (media ± DS, età 16 ± 0.5, peso 64.7 ± 7.9 kg, altezza 170 ± 10 cm) in un periodo preparatorio della stagione agonistica 2009/2010 dove sono state svolte otto sedute in quindici giorni. I valori globali dei punteggi di percezione dello sforzo sono stati correlati con i valori della frequenza cardiaca media.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Campetti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze e tecnica dello sport |
Relatore: | Giancarlo D'Amen |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 77 |
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