La nascita dell'università in Europa
Scopo del presente studio è quello di delineare la formazione, l'evoluzione e la diffusione in Europa dell'Università, con particolare riguardo per Bologna e per Parigi, attraverso la ricostruzione storica delle circostanze che determinarono la nascita di una scienza giuridica sul fondamento del diritto romano giustinianeo, nel periodo compreso tra la fine del XI e gli inizi del XII secolo.
Per meglio spiegare questo fenomeno, che l'Haskins ha definito "rinascenza giuridica", è necessario ripercorrere le tappe che hanno progressivamente portato la società italiana ed europea al rinnovamneto economico, sociale e culturale che decretò la crisi del chiuso e soffocato mondo feudale.
Bisogna, quindi, tratteggiare la vita quotidiana in seno alla società medievale, per meglio avvicinarsi ad una realtà che potrebbe sembrare troppo estranea a noi che viviamo nel XXI secolo.
Nell'Europa cristiana dell'XI secolo torna a manifestarsi una cultura popolare.
La cristianizzazione non era penetrata in profondità nella cultura dei nuovi cristiani, specie i contadini.
La Chiesa aveva condannato e combattuto un insieme di credenze e di comportamenti ereditati o dall'antichità romana o dal passato barbaro, definiti con il termine di paganesimo.
A partire dallo XI secolo, quando le forze della Chiesa si indirizzarono a combattere gli eretici, lo sviluppo economico aumentò l'importanza dei laici, il castello diventò un centro culturale in cui il signore e i contadini affermarono la loro identità nei confronti del clero, si assistette alla rinascita della cultura popolare.
Noi la conosciamo essenzialmente grazie ai testi ecclesiastici che la condannano, come il Decreto di Burcardo, vescovo di Worms dal 1000 al 1025, che costituisce il primo grande repertorio di "superstizioni".
Un altro strumento di comunicazione e di potere che si diffuse in questo periodo fu la redazione e la circolazione di documenti scritti.
Sono testi dotati di valore giuridico, che sono alla base dei diritti su terre, immobili,persone, rendite e che sono strumento essenziale al servizio del diritto, della ricchezza e del potere.
I principali utilizzatori e redattori di questi documenti sono stati i chierici, ma lo sviluppo urbano e quello, in primo luogo nella cristianità meridionale, dei notai, fece spazio anche ai laici.
Verso la fine dell'XI secolo fa la sua comparsa un altro strumento di sviluppo e di potere che era stato solo abbozzato da Carlo Magno: le scuole e i nuovi centri del saper e dell'insegnamento, le università.
Queste scuole, alla fine dell'XI secolo, vennero chiamate Studium generale( ossia scuola generale), che indicava sia uno statuto superiore che un insegnamento enciclopedico.
Essi si collocavano all'interno del grande movimento di organizzazione dei mestieri nelle città, formando una corporazione( da cui deriva il nome di università).
Il nome comparve per la prima volta a Parigi nel 1221, per designare la comunità dei maestri e degli studenti delle città( universitas et scolarium).
Le corporazioni universitarie del Medioevo si strutturarono seguendo due modelli: quello parigino, dove maestri e studenti formavano una sola comunità; e quello bolognese, dove solo gli studenti formavano giuridicamente l'universitas.
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Satta |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giampiero Todini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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