La risonanza magnetica della mammella e le sue prospettive future
La risonanza magnetica al suo esordio non aveva destato molto successo a causa del primo titolo con cui fù identificata, infatti era stata nominata RMN (risonanza magnetica nucleare), sicché le persone memori della bomba atomica nucleare associavano al termine “nucleare” qualcosa di nocivo e assolutamente pericoloso.
Tuttavia dopo le sue prime applicazioni cliniche sugli esseri umani, avvenute nella prima metà degli anni '80, il suo nome venne modificato in Risonanza Magnetica.
Negli anni questa tecnica d'esame è andata sempre più sviluppandosi accorciando di molto i tempi d'acquisizione grazie allo sviluppo di sequenze sempre più veloci e mirate per le varie componenti dell'organismo.
Ai giorni nostri la risonanza mammaria sta prendendo sempre più piede grazie al suo incessante sviluppo che ha portato alla creazione di sequenze mirate per la mammella, alla costruzione di bobine dedicate per lo studio di entrambi i seni contemporaneamente e alla possibilità di eseguire biopsie RM guidate per le lesioni non visibili con altre metodiche.
È proprio sullo sviluppo di nuove sequenze che si stanno concentrando tutti gli sforzi per aumentare l'applicazione della risonanza in ambito senologico.
Infatti l'utilizzo della spettroscopia e della diffusione potrebbero aumentare l'efficacia e l'efficienza di questa tecnica in quanto i dati ricavati grazie a queste due sequenze andrebbero a completare quelli già raccolti con una RM mammaria di routine che si limita alo studio della mammella con e senza mezzo di contrasto paramagnetico.
Inoltre non bisogna pensare che in queste due sequenze il tempo di durata e il costo dell'esame siano eccessivi. Infatti i tempi d'acquisizione per entrambe le sequenze sono piuttosto brevi, considerando che non va variata la posizione della paziente durante tutto l'esame, ed inoltre non necessitano dell'utilizzo del mezzo di contrasto o di altre componenti aggiuntive così da non avere alcun costo aggiuntivo.
Tuttavia vi sono ancora dei problemi aperti, soprattutto per la spettroscopia, che sono la messa a punto di sequenze in grado di ottenere spettri con sufficiente rapporto segnale/rumore anche per lesioni di ridotte dimensioni, la standardizzazione del post processing, la definizione di soglie discriminanti per la differenziazione tra lesioni maligne e benigne, la quantificazione assoluta del contenuto di Cholina per g. di tessuto sano. Quando ci saranno mappe mammarie dei composti contenenti colina, nuove vie saranno aperte e potremmo realmente verificare la sensibilità della tecnica in modo indipendente dall'imaging. Verosimilmente la differenza la faranno gli alti campi (3-4T).
Alla luce di quanto detto possiamo affermare che abbiamo sempre più mezzi a disposizione per diagnosticare un tumore mammario quanto più precocemente possibile e cambiare il futuro di una donna aiutandola a sopravvivere al meglio al nuovo male del secolo.
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Informazioni tesi
Autore: | Soleil Bonagemma |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia |
Relatore: | Adriano Corsi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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