Sequenziamento ultramassivo del gene della microcefalina (MCPH1) in un reperto neandertaliano: il problema dell'introgressione di Neanderthal in Sapiens
Al centro del dibattito sulla diffusione dell’uomo moderno c’è la questione riguardante eventuali introgressioni di geni da forme umane arcaiche, i Neandertaliani, nel pool genico di Homo sapiens. La microcefalina è stata proposta come target di selezione positiva nella linea evolutiva che porta dai primati ancestrali all’uomo. In uno studio del 2005 Evans et al. ne hanno studiato il locus G37995C, presente sul cromosoma 8, in cui una è stata riscontrata mutazione da G (allele ancestrale) a C (allele derivato). La classe di aplotipi che condivide questa caratteristica ( mutazione C) è stata definita aplogruppo D. L’allele derivato ha origine recente, ma a dispetto di ciò esso ha altissima diffusione (70%), in special modo nelle popolazione europee. Evans et al. hanno ipotizzato che l’aplogruppo D abbia avuto origine circa 1,1 milioni di anni fa in una linea afferente al genere Homo diversa da quello moderno, probabilmente il Neanderthal, e si sia poi integrata nel pool genico di Homo sapiens. La presenza dell’aplogruppo D in Neanderthal sarebbe la prima prova molecolare di introgressione tra le due forme umane e sarebbe in forte contraddizione con i risultati degli studi che suggeriscono che sapiens e neandertal non si siano mai incrociati. Per testare questa ipotesi è stato utilizzato un reperto Neandertaliano precedentemente studiato per altri loci. Da questo reperto è stato possibile ottenere sia DNA mitocondriale (Caramelli et al 2006) sia DNA nucleare (Lalueza Fox 2007). Del genoma mitocondriale sono stati sequenziati sia frammenti diagnostici delle regione ipervariabile I del DNA mitocondriale (HVR1), in cui sono state riscontrate alcune mutazioni che sono tipiche di sequenze mitocondriali neandertaliane, sia il gene della citocromo ossidasi I, che è risultato presentare una C nella posizione 6267 e una A nella posizione 6261, come precedentemente osservato nella specie neandertaliana. Per monitorare le contaminazioni, è stato inoltre amplificato, come controllo positivo, un frammento di 71 bp del promotore del gene della lattasi, che presenta un polimorfismo di sequenza C vs T nella posizione 13910 nel braccio corto del cromosoma 2; gli individui che posseggono la T sono capaci di digerire il latte mentre ,al contrario un presenza dell’allele C non lo permette. Tutte le sequenze hanno mostrato una C nella posizione -13910, testimoniando la presenza dell’allele ancestrale, come atteso per specie come i Neandertaliani che ancora non avevano avuto modo di sviluppare, da un punto di vista evolutivo, questa caratteristica. L’analisi di 76 bp del locus G37995C dell’MCPH1 ha rivelato la presenza dell’allele ancestrale. Per ogni locus sono state eseguite diverse amplificazioni, i cui prodotti sono stati clonati e sequenziati. Alcuni amplificati sono stati sequenziati tramite la metodica Roche/454 Life Science. In aggiunta, per localizzare eventuali contaminazioni, sono stati tipizzati per i loci sopra riportati frammenti sia di genoma nucleare che di genoma mitocondriale, di tutti gli operatori coinvolti nello studio. Tutte le persone che hanno toccato o lavorato col campione neandertaliano possedevano l’allele derivato sia nella posizione -13910 del promotore LTC, sia nella posizione 37995 del gene MCPH1. I risultati ottenuti tramite l’analisi dell’HVR1, dei siti 6267 e 6261 del gene della citocromo ossidasi 1 e del sito 13910 del promotore della lattasi ci permettono di fugare ogni dubbio sull’origine neandertaliana del materiale genetico analizzato. Alla luce dei dati ottenuti risulta improbabile che l’allele C sia il frutto di un’introgressione di geni neandertaliani nel genoma di sapiens, al contrario risulta più plausibile l’ipotesi che esso si sia originato per mutazione nella linea evolutiva umana.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Anna Maria Pierdomenico |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Biologia Cellulare e Molecolare |
Relatore: | David Caramelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Falsificazione del concetto di ''razza'' umana
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi