Gli strumenti di contrasto al lavoro sommerso
Lo sviluppo di un sistema economico necessita di norme ed istituzioni che presiedano al corretto funzionamento dei mercati e alle quali le imprese ed i lavoratori si devono adeguare affinché si producano effetti sociali positivi.
Tuttavia, soprattutto nelle economie più sviluppate, l’insieme delle norme che regolano il funzionamento dell’economia formale può risultare notevolmente complesso ed articolato e può richiedere adempimenti economici e regolamentari particolarmente onerosi.
Per non sopportare tali oneri, o per l’impossibilità di farlo, una quota crescente del sistema economico sembra voler sfuggire ai meccanismi formali, per rifugiarsi in un contesto economico invisibile alle istituzioni, a tal proposito definito sommerso, in cui prevalgono le transazioni informali e la non-osservanza dei vincoli imposti dalla legge.
L’insieme delle attività economiche che sfuggono all’applicazione delle regole istituzionali ad esse formalmente destinate è denominato economia sommersa.
Il lavoro sommerso è quel ramo dell’economia sommersa che fa riferimento alle prestazioni lavorative svolte irregolarmente, ossia non in conformità con la legislazione vigente.
Recentemente il lavoro sommerso è stato oggetto di rinnovato interesse da parte di studiosi ed operatori di politica economica, come dimostrano l’intensa produzione letteraria sul tema e la successione di interventi legislativi per arginarne la crescita costante.
Il lavoro sommerso è un fenomeno complesso e variegato, che si manifesta in misure differenti e con caratteristiche differenziate per territorio e per settori produttivi.
È per questa ragione che, storicamente, il fenomeno risulta di difficile quantificazione e soprattutto risulta difficile trovare soluzioni efficaci.
Infatti, nonostante gli sforzi del legislatore, il fenomeno continua a crescere e con esso il rimpianto per lo spreco delle risorse economiche sommerse che, se recuperate, gioverebbero notevolmente all’economia del nostro paese, sempre più “depressa”.
Con il presente lavoro si intende illustrare quelli che sono stati gli strumenti di contrasto al lavoro sommerso, predisposti dal legislatore dalla fine degli anni ’80 ad oggi.
Dopo una breve presentazione del fenomeno e delle sue caratteristiche principali, si è passati ad una disamina delle leggi predisposte al fine di favorire l’emersione delle imprese sommerse.
Quindi è stata illustrata anzitutto la disciplina dei contratti di riallineamento, che rappresenta il punto di partenza degli strumenti di contrasto al lavoro sommerso. Successivamente si sono analizzate le procedure di emersione automatica e progressiva, introdotte dalla l. 383/2001. Infine è stata approfondita la normativa più recente in tema di emersione e di contrasto al lavoro sommerso, che fa riferimento alle leggi 248/2006 e 296/2006.
Nell’ultimo capitolo sono illustrati i dati statistici relativi ai risultati delle politiche di emersione analizzate ed al lavoro sommerso in Italia.
Un paragrafo è stato dedicato alle notevoli problematiche presenti nelle imprese del Mezzogiorno, con riferimento al lavoro sommerso e più in generale all’economia sommersa ed a quella informale.
Infine sono state indicate le priorità che, secondo l'autore, devono far parte delle future politiche di emersione.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Dolce |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi del Sannio |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dei servizi giuridici |
Relatore: | Marco Mocella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
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