Bunraku et Opera dei pupi: techniques et perceptions
Au cours de ce travail, nous nous interrogeons sur la nature des marionnettes et, par degrés, nous nous plongeons dans la perspective de la manipulation et de la matière marionnettique, tout en soulignant l’importance des lois dramaturgiques du théâtre de marionnettes et celle de l’activité humaine de projection de l’animation via l’élaboration de l’objet.
Plus en particulier ce travail cherche à comprendre comment certains arts de la marionnette ont développé un savoir-faire capable de modeler la présence scénique de l’acteur marionnettiste et de l’objet animé, ainsi que la perception du spectateur.
Le Ningyô-jöruri d’Osaka et l’Opera dei pupi de Palerme sont les territoires de notre recherche. Ce choix se justifie en raison du relief que ces arts ont acquis dans leurs respectives cultures à partir du XIXe siècle et par la distance qui semble les différencier. Orient d’Osaka et Occident de Palerme : faut-il regarder l’océan ou les îles ?
Le Bunraku et l’Opera dei pupi sont des matières riches en questionnements ; afin d’aboutir à un résultat adéquat, nous devons donc nous occuper de leurs éléments structurels et de leurs praxis; autrement dit, des moyens d’expression de l’oeuvre et du travail de ses auteurs. Nous envisageons de traiter ces aspects en nous appuyant sur la méthode comparative et sur la méthode anthropologique. D’ailleurs comparer sert à distinguer, et distinguer sert à « voir ». Nous faisons donc appel à des territoires lointains consciemment, et nous les superposerons pour en tirer des signifiés à travers leurs convergences et leurs dissonances. La systématisation des arts du Ningyô-jöruri et de l’Opera dei pupi sera composée à partir de l’influence que les contes chantés ont exercé au sein de leurs répertoires. A partir de cela, nous essayerons d’analyser les éléments constitutifs des oeuvres : récit, action, langage sonore et perception esthétique. L’approche anthropologique est une tentative, peut-être non usuelle, d’établir une relation concrète entre la technique opératoire des manipulateurs et le langage marionnettique, et d’éclaircir le processus qui a amené l’objet-marionnette à acquérir sa présence théâtrale, autrement dit, son hic et nunc.
Dans la nécessité de choisir un point de départ adéquat à l’esprit de cette recherche, on aimerait s’appuyer sur « les territoires » : Sicile et Japon, Palerme et Osaka, régions du Sud, du Sud de l’âme.
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Informazioni tesi
Autore: | Delia Centonze |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Paris III Sorbonne-Nouvelle |
Facoltà: | Arts du spectacle |
Corso: | Etudes Theatrales |
Relatore: | Beatrice Picon-Vallin |
Lingua: | Francese |
Num. pagine: | 84 |
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