Progetto di Protocollo Sperimentale Clinico di Fase VI per pazienti odontoiatrici affetti da xerostomia
La xerostomia è definita come una denuncia soggettiva di secchezza della bocca derivante da una diminuzione della secrezione salivare .
Milioni di persone sono affette da xerostomia: l’insorgenza di questa patologia aumenta con l’età e la prevalenza è di circa il 30% nelle persone con più di 65 anni . La diminuzione del flusso salivare nella vecchiaia, oltre a riflettere una ridotta riserva funzionale fisiologica, è principalmente una conseguenza delle malattie sistemiche, dei farmaci assunti e delle terapie adottate. Infatti sono proprio le persone anziane ad assumere almeno un farmaco che può causare effetti avversi sulla produzione di saliva.
Considerato che il numero degli anziani è in aumento, ci saranno sempre più pazienti con una compromessa funzione salivare, secondaria alle patologie sistemiche ed ai relativi trattamenti.
Altri pazienti a rischio di xerostomia sono quelli che effettuano radioterapia per la cura dei tumori al collo ed alla testa. I pazienti irradiati in tali distretti presentano un’ipofunzione salivare molto difficile da trattare, che dipende dall’estensione della zona irradiata rimasta permanentemente danneggiata.
Anche i pazienti affetti dalla Sindrome di Sjögren (SS) mostrano all’esame clinico una ridotta funzionalità salivare (la prevalenza della SS va dall’1% al 4% degli anziani ed è più comune nelle donne).
Le terapie spesso inibiscono il sistema colinergico a livello dei tessuti salivari, diminuendo la secrezione ghiandolare. L’interferenza con gli altri sistemi periferici e centrali può ugualmente ridurre la secrezione salivare oltre ad alterarne la composizione.I farmaci che interferiscono sulla secrezione salivare sono circa 300-400, mentre i meccanismi inibitori specifici sono attribuiti solo a poche classi di farmaci. Attualmente, per poter confermare la presenza di un impatto permanente sui tessuti salivari, dovuto all’uso prolungato di farmaci anticolinergici, sono necessari ulteriori studi.La presenza di saliva nel cavo orale di solito è data per scontata, tuttavia, la sua riduzione o assenza può causare un aumento significativo della morbilità e una riduzione della qualità della vita del paziente alterando le abitudini alimentari, lo stato nutrizionale, la fonazione, il gusto e la tolleranza alle protesi dentarie.
Oltre a ciò, l’iposalivazione aumenta il rischio di contrarre malattie parodontali, infezioni orali, come la candidosi, ed aumenta la suscettibilità alla carie dentaria: è ormai dimostrato che i pazienti con una significativa diminuzione salivare presentano un aumento di carie dentali. Pertanto le terapie che incrementano la produzione di saliva in tali individui riducono rapidamente l’evoluzione delle lesioni cariose.
Inoltre, anche se non è stato ancora verificato nell’uomo, studi di laboratorio condotti su ratti hanno dimostrato che il ripristino della funzione salivare con agonisti colinergici diminuisce la formazione di nuove carie in animali in cui la secrezione salivare era stata ridotta mediante una parziale rimozione della ghiandola salivare.
Scopo della tesi, sulla base delle considerazioni precedenti, è stato quello di provare ad evidenziare le possibili differenze terapeutiche, anche in considerazione degli eventuali effetti avversi, dei farmaci più in uso, quali la pilocarpina e la cevimelina, al fine di valutare una terapia quanto più mirata e soddisfacente per il paziente. Pertanto viene valutata una proposta di Protocollo Sperimentale Clinico di Fase IV che confronta i due farmaci unitamente al placebo, da svilupparsi in uno o più centri ospedalieri, anche su scala regionale, e da effettuarsi in doppio-cieco e secondo un campionamento “randomizzato” semplice della popolazione presa in esame (pazienti affetti da xerostomia: con flusso salivare inferiore a 0,12-0,15 ml/min).
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Caterina Ardito |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Igiene Dentale |
Relatore: | Albiana Pino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Il ruolo delle tracce biologiche nell'ambito criminologico
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi