1947: guerra e dopoguerra nei racconti di Heinrich Böll
Il contesto sociale e culturale della Germania del dopoguerra è molto complesso: l’intera nazione è ridotta ad un cumulo di macerie, è completamente distrutta e dilaniata, popolata da reduci con grandi difficoltà nel ritornare alla vita quotidiana. Fondamentale quindi per la cronologia del dopoguerra è il recupero dei valori, alla ricerca di un rinnovamento morale. Questo è il compito che si assumono gli scrittori la necessità di riallacciare i contatti col mondo per dare nuova vita ad una letteratura svilita, parlare delle rovine, del dolore che hanno vissuto loro stessi per farsi portavoce della memoria collettiva.
Nel panorama culturale e letterario del dopoguerra Heinrich Böll spinto dall’esigenza di confrontarsi con la realtà tedesca, ritiene necessario di aderire alla Trümmerliteratur, letteratura delle macerie, alla quale dedicherà un saggio nel 1952, programmatico per la definizione dei principi morali e formali che la letteratura avrebbe dovuto seguire: la proposta di uno stile semplice, adatto ad esprimere la realtà delle situazioni, una narrativa priva di sentimentalismi, che desse spazio alla parola aspra.
Per esprimere la complessità delle situazioni, la prima produzione letteraria di Boll si serve prevalentemente del modello del racconto breve, formato congeniale per la narrazione dell’esperienza storica. Essendo la realtà delle situazioni molto difficile da rappresentare, i racconti appaiono come relazioni frammentarie, lacunose e la narrazione dei singoli attimi di vita risulta spesso grottesca e dissonante.
Le sue potenzialità narrative si esprimono inizialmente attraverso la forma della prosa breve, si tratta di racconti che sviluppano temi legati all’esperienza della guerra e dell’immediato dopoguerra in cui Boll cerca di rappresentare stralci di realtà con un linguaggio essenziale.
Di Boll infatti è noto l’impegno con cui combatte e denuncia i mali del nostro tempo, l’instancabile critica con cui ha seguito per oltre quarant’anni la storia del proprio paese e ne ha reso testimonianza attraverso i suoi lavori e per cui gli è valso l’appellativo di coscienza della Germania.È quindi il 1947 l’anno in cui B comincia ad affacciarsi alla ribalta letteraria, riuscendo a pubblicare alcuni dei suoi racconti su importanti riviste letterarie del momento come Literarische Revue o Karussel, nonostante le tematiche ancora scottanti della denuncia del militarismo. La sua fedeltà alla realtà delle situazioni lo aiuta a testimoniare di ciò che ha vissuto e di cui si fa portavoce. Nei suoi racconti Boll rievoca l’atmosfera della guerra a cominciare da Die Botschaft(il messaggio), primo racconto edito in ordine di tempo sulla rivista Karussel(giostra), che poi entrerà a far parte della raccolta Wanderer, kommst du nach Spa(viandante se giungi a spa) nel 1950, insieme a Kumpel mit dem langen Haar(il camerata dai capelli lunghi). Ad esso seguiranno molti altri racconti brevi, come, Aus der Vorzeit(dalla preistoria) e Der Angriff(l’attacco), apparsi inizialmente in rivista(Rheinischer Merkur), che appariranno poi nella successiva raccolta del 1979 Du faehrst zu oft nach Heidelberg(Vai troppo spesso ad Heidelberg).
Altri racconti come Todesursache:hakennase(causa della morte:naso ad un uncino), In guter Hut(ben custodito), Im kafig(in gabbia), Vive la france!, e der Mord(L’assassinio) sono solo alcuni dei racconti che abbozzati nel 1947, verranno rivalutati dallo stesso autore e portati alla pubblicazione solo in tempi recenti.
Questi testi presentano la guerra vissuta come trauma, senza il benché minimo sentimentalismo. E la loro foza si cela proprio nella loro brevità e nella lacunosità dello stile.
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Morandi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e culture moderne |
Relatore: | Enza Gini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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