Beowulf e Grendel

1. INTRODUZIONE Il Beowulf, poema epico anglosassone di 3182 versi alliteranti, viene considerato il capolavoro della cultura germanica antica. Nonostante gli innumerevoli studi compiuti sull’opera, datazione, autore e localizzazione risultano ancora misteriosi. A lungo il Beowulf è stato oggetto di studio per storici e linguisti, più che per letterati, in quanto nessuno dubitava della sua enorme valenza storica, ma non molti gli attribuivano una grande valenza letteraria, fino agli anni ’30, quando due saggi importantissimi, quello di J. J. R. Tolkien, Beowulf: the Monsters and the Critics e quello di Miss Dorothy Whitelock, Audience of Beouwulf, gli attribuirono un’effettiva importanza artistica e letteraria. 1 Per quanto riguarda la datazione possiamo porre una data post quem non, a cavallo fra X e XI secolo, in quanto a quel periodo è da far risalire la stesura del manoscritto, il “Cotton Vitellius A XV”, conservato nella British Library di Londra. La maggioranza degli studiosi sostiene comunque che sia stato composto tra la fine del VII e l’inizio del XI secolo. 2 La società descritta nell’opera e alcune caratteristiche linguistiche non sono infatti pensabili prima della fine del VII secolo. Il poema, prima di venir messo per iscritto, aveva probabilmente avuto una composizione orale, come possiamo dedurre anche da alcuni elementi strutturali del testo, e i riferimenti al cristianesimo che si trovano nell’opera, potrebbero essere stati aggiunti in un secondo momento, prima della stesura del testo. Gli eventi narrati nel poema sono naturalmente frutto della fantasia, ma vengono citati alcuni dati storici, come ad esempio l’incursione in Frisia 1 COX 1971, 9. 2 FRANCOVICH ONESTI 2002, 95. 2