Il Patto di Stabilità e la crescita Europea
INTRODUZIONE
Poiché il Patto di stabilità e crescita è strutturato per garantire il completo utilizzo degli stabilizzatori automatici, il tutto nei limiti imposti secondo il criterio del deficit, l’allontanamento da quest’ultimo, causato da difficoltà economiche nell’ UEM o dall’impossibilità di poter combattere con i mezzi necessari la fase negativa, hanno fatto sorgere seri dubbi sulla funzionalità del patto stesso, in particolare sulla sua sostenibilità e sull’aggiornamento di regole che sembrano risentire sempre più il peso degli anni.
E’ bene , comunque, tener presente che il Patto di Stabilità e Crescita è solo uno degli strumenti indispensabili a garantire la stabilità e la crescita di un’area di paesi che si differenziano non poco nei rispettivi sistemi economici. La diversità di questi infatti, specialmente dopo il recente allargamento dei confini dell’ Unione Europea, ha spostato il dibattito non solo sulla sostenibilità della crescita economica dei vari paesi facenti parte dell’area, ma anche sulla eterogeneità dei sistemi dei singoli Stati, eterogeneità che rischia di amplificare gli effetti di un eventuale Shock Asimmetrico. Sotto quest’aspetto quindi, il dualismo tra il Patto di Stabilità e Crescita e la Politica di coesione risulta abbastanza evidente, a maggior ragione laddove si consideri che con l’applicazione di una moneta unica viene meno lo strumento della politica monetaria, o più in dettaglio la completa libertà di poter agire sul sistema di cambi, svalutando o rivalutando la propria moneta, per arginare gli effetti del succitato Shock.
1.4 LA TEORIA DELLE AREE VALUTARIE OTTIMALI
Il modello sopra elencato ( GG-LL) permette di effettuare il collegamento con la teoria delle aree valutarie ottimali
La teoria delle aree valutarie ottimali si pone come obiettivo l’individuazione di un’area geografica che possa risultare ottimale per quanto riguarda la creazione di un’unica area valutaria, processo che quindi implica la sostituzione delle varie monete nazionali con un’unica moneta.
Tale teoria nasce negli anni ’60 negli Stati Uniti, anche per verificare l’ottimalità dell’uso di un’unica moneta nei diversi stati della Federazione, e viene poi esportata in Europa, dove si apre un intenso dibattito su quale sia la politica monetaria ottimale date le caratteristiche della CEE.
CAPITOLO 2: LA POLITICA DI COESIONE
CENNI STORICI
La politica di Coesione economica e sociale nasce formalmente il primo luglio 1987, giorno in cui entra in vigore l’Atto Unico Europeo (AUE). Il titolo V dell’Atto Unico, dedicato alla “Coesione economica e sociale”, istituisce le prime competenze comunitarie in materia di politica sociale, di ricerca e sviluppo tecnologico, di politica ambientale. Su queste basi giuridiche i paesi membri della Comunità iniziarono un processo volto ad evitare una integrazione “selvaggia” tra i mercati dei paesi CEE, che avrebbe penalizzato i settori e le aree meno competitive in assenza di una strategia e una politica mirate.
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Informazioni tesi
Autore: | Raffaele Modica |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Maurizio Caserta |
Coautore: | Modica Concetto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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