Le biblioteche scolastiche multimediali
«La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti democratici e di giocare un ruolo attivo nella società. La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della democrazia dipendono da un’istruzione soddisfacente, così come da un accesso libero e senza limitazioni alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all’informazione».
Con queste parole esordisce il testo revisionato del Manifesto IFLA -UNESCO sulle biblioteche pubbliche, approvato nel novembre del 1994 nel corso del Consiglio intergovernativo del Programma UNESCO per l’informazione generale . La biblioteca di pubblica lettura è riconosciuta come l’accesso locale privilegiato alla conoscenza, come condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali, agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale degli uomini. Così il Manifesto UNESCO, ribadisce l’idea, già diffusa da secoli, del ruolo insostituibile e irrinunciabile che la biblioteca di pubblica lettura riveste nella società odierna proponendo l’idea di un luogo ben lontano da quello presente nell’immaginario attuale di molti di noi e che è riconducibile alla biblioteca nella chiesetta sconsacrata e fuori mano di Santa Maria Liberale in cui lavorava Mattia Pascal. In realtà la biblioteca, al di là delle ricorrenti e frequenti suggestioni letterarie che ne enfatizzano una immagine polverosa, desolata, oscura e misteriosa, non è solo un deposito in cui i libri sono quasi celati, rinchiusi, protetti dalla curiosità degli uomini ma, se vogliamo ancora esprimerci attraverso le immagini della letteratura, è un luogo che figura e promette l’infinito. Ne La Biblioteca di Babele del 1944 Jeorge Luis Borges racconta di una biblioteca labirintica, regno di specchi e falsi piani il cui bibliotecario di genio scoprì la sua legge fondamentale: «La Biblioteca è totale, e che i suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici (numero, anche se vastissimo, non infinito) cioè tutto ciò ch'è dato di esprimere, in tutte le lingue. Tutto: la storia minuziosa dell'avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogo fedele della Biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghi falsi, la dimostrazione della falsità di questi cataloghi, la dimostrazione del catalogo falso, l'evangelo gnostico di Basilide, il commento di questo evangelo, il commento del commento di questo evangelo, il resoconto veridico della tua morte, la traduzione di ogni libro in tutte le lingue, le interpolazioni di ogni libro in tutti i libri». Jeorge Luis Borges, dipingendo l’immagine di un luogo magico che contiene tutto il sapere del mondo, ci propone l’idea di una biblioteca illimitata e periodica: sebbene limitato il numero dei libri possibili, essi si ripetono ciclicamente e infinitamente nello stesso ordine. Il raggiungimento di tale consapevolezza - quella di una biblioteca interminabile - dice Borges «è una speranza che rallegra la mia solitudine», è il motivo della felicità di tutti gli uomini che «si sentirono padroni di un tesoro intatto e segreto. Non v'era problema personale o mondiale la cui eloquente soluzione non esistesse…L'universo era giustificato…». Così la biblioteca borgesiana, al di là della sua struttura fantastica e visionaria, contiene un nucleo di assoluta realtà, perfettamente coerente con le indicazioni del Manifesto IFLA-UNESCO per le biblioteche pubbliche e cioè la funzione della biblioteca all’interno della società. Invitare alla lettura, sostenere l’autonomia e l’istruzione a tutti i livelli, incoraggiare il dialogo interculturale, promuovere la consapevolezza dell’eredità culturale, l’apprezzamento delle arti, la comprensione delle scoperte e delle innovazioni scientifiche sono solo alcuni dei compiti che la biblioteca di pubblica lettura deve rivestire in una comunità e che fanno tutte capo al principio della formazione integrale dell’ uomo.
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Informazioni tesi
Autore: | Eva Loperfido |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Fruizione dei classici moderni: scrittura, biblioteca, rappresentazione.|
Anno: | 2006 |
Docente/Relatore: | Antonio D'itollo |
Istituito da: | Università degli Studi di Bari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 39 |
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