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Si accende la campagna anticlericale

29 aprile 1946

L'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede riferisce al Ministero degli Affari Esteri le lamentele della Segreteria di Stato di Sua Santità per l'affissione di un manifesto, attribuito ai comunisti. La vignetta, offensiva per il buon costume, ma soprattutto perché viola la sacra persona del Pontefice, rappresenta Pio XII seduto sulla sedia gestatoria con la Mitra in testa. Sotto, la scritta: «Ricco sfondato - potente tra i potenti - vive nel più vergognoso lusso - fregandosene del popolo che soffre - predica l'amore e la pace e nel medesimo tempo benedice le armi e i criminali assassini del popolo».
Ciò che la Segreteria di Stato vaticana chiede al Ministero degli Esteri è di farsi garante presso il governo italiano affinché ponga termine al più presto a ciò che viene giudicato come un lamentevole attestato di irriverenza e di compassionevole miseria spirituale.
La campagna anticlericale fa in questo periodo la sua rumorosa comparsa e, a tratti, nel corso degli anni, si ripresenterà ogni qual volta in Italia si avvicineranno nuove scadenze elettorali.
D'altra parte, va ricordato che questa campagna si sviluppa proprio nel periodo in cui alla Costituente ha inizio la preparazione della nuova carta costituzionale, nella quale sarà compreso anche il regolamento dei rapporti tra Stato e Chiesa.

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