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Scelba incontra Eisenhower
Il Presidente del Consiglio Mario Scelba, in visita a Washington, discute con il presidente Eisenhower la situazione interna italiana. Dopo aver accennato alla risolta questione di Trieste, alla ratifica degli Accordi di Parigi e alla firma dell'accordo sulle facilities, il discorso punta sulla lotta che il governo sta conducendo contro il comunismo. Scelba afferma che il Comunismo può essere combattuto con fermezza, con mezzi democratici e nei limiti della legalità, dimostrando che essere comunisti non offre alcun vantaggio, e ciò anche grazie agli aiuti provenienti dall'estero e ad una politica economica e sociale che migliori le condizioni di vita. Il primo ministro porta ad esempio due importanti misure che il governo ha adottato: la stesura di una "lista nera" di fabbriche che trattano con l'Europa dell'Est e l'adozione di uno stratagemma per eliminare i comunisti dal servizio pubblico. Eisenhower suggerisce a Scelba di sciogliere il consiglio comunale di Bologna guidato da comunisti. Il presidente del Consiglio risponde che, se il governo potesse, metterebbe fuori legge il Pci, ma se ciò non può essere attuato in un paese come gli Stati Uniti, dove i Comunisti sono 50 mila e i simpatizzanti mezzo milione, non sarebbe possibile in Italia dove tra iscritti e simpatizzanti il numero si aggira proporzionalmente sui 50 milioni! Il colloquio si conclude con l'assicurazione di Eisenhower che terrà l'Italia nella migliore considerazione.
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