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Nuove norme per la contrattazione nel pubblico impiego
Il decreto legislativo, n. 396 emana le «modificazioni al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, in materia di contrattazione collettiva e rappresentatività sindacale nel settore del pubblico impiego». Tale decreto conferma il mutato atteggiamento nei confronti della contrattazione decentrata che, se prima era vista come una potenziale fonte di spesa difficile da controllare, ora pare assumere la funzione di indispensabile strumento per attuare quelle politiche del personale che in passato le amministrazioni pubbliche avevano gestito con scarsi risultati. Inoltre la riforma sembra accogliere, da una parte, le richieste delle parti sindacali, che, nella piattaforma unitaria per il contratto quadro in materia di diritti sindacali siglata da Cgil, Cisl e Uil il 9 ottobre 1997, sottolineavano l'esigenza di una maggiore incidenza del contratto decentrato; dall'altra, i suggerimenti della Corte Costituzionale, emersi nella sentenza n.309/1997, su un nuovo modello di organizzazione dell'apparato amministrativo, che garantisca anche «il valore dell'efficienza contenuto nello stesso articolo 97 della Costituzione con una flessibile utilizzazione delle finalità di decentramento, snellimento e semplificazione di apparati e procedure».
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